Un piccolo tesoro nel cuore del centro storico, proprio
in quei luoghi – ancora per certi versi – impenetrabili, poco sicuri, che
celano però grandi bellezze.
San
Luca.
È proprio qui, nell’asilo che affianca la chiesetta, che è stato inaugurato
quasi un mese fa il nuovo presidio di “Libera”,
nell’ottica del recupero e del rispetto per la legalità.
Ci siamo trovati in queste zone per ragioni non certo
giornalistiche in senso stretto ma dinanzi all’oltraggio, allo scempio non si
può chiudere gli occhi né voltare il capo.
«Ci
hanno rubato tutto – dice nello sconforto il custode -: tutto ciò che era d’ottone, dalle stanze
abbandonate i rubinetti, l’anticorodal dalle finestre. Tutto, davvero. Sto
cercando con molti sforzi di ripristinare la chiesa con l’aiuto del vicinato
che è sempre stato legatissimo a questa chiesa».
Molti residenti, infatti, hanno dichiarato di aver
fatto tutti i sacramenti lì: dal battesimo al matrimonio e tutti quanti
ricordano un nome solo. Quello di don Alberto Battaglia.
«Don
Alberto ha donato tutto ciò che aveva ai più poveri –
raccontano –: si è privato persino del
corredo famigliare per aiutare le giovani coppie che si sposavano. Vorremmo
tanto che fosse dedicata a lui, almeno una targa sulla chiesa, ora che è ancora
in vita come gesto di riconoscenza».
Ma il percorso non finisce qui. Il nostro cammino è
proseguito anche su per il campanile.
Ed è lì che abbiamo trovato il degrado più grande. Una
stanza usata da un extracomunitario – tempo fa allontanato -: un letto (in
foto) e qualche coperta arrotolata su per le scale ripide, di legno, che
reggono a malapena; la batteria di un’auto e qualche filo di rame usato per
fare luce abusivamente.
Sul terrazzo della Chiesa il materiale di risulta, che vi mostriamo, abbandonato.
Sono intervenuti gli uomini della Polizia Municipale, prontamente avvisati, che hanno redatto un
verbale con tutto ciò che è stato ritrovato.
Speriamo che il percorso di recupero di questo bene
prosegua, così come è stato avviato.