In una città, come Bitonto, sensibile alla cultura e all’istruzione non poteva non essere presente una realtà associativa come l’Unione cattolica italiana insegnanti, dirigenti e formatori (UCIIM).Martedì scorso si è svolta, infatti, la prima assemblea dei soci costituenti nella sede del Centro di formazione Benjamin Franklin Institute, durante la quale è stata eletta presidente della sezione di Bitonto Silvia De Robertis che crede fortemente in questo progetto.
Costituita nel lontano 1944 a Roma, UCIIM è oggi un soggetto qualificato dal ministero della Pubblica Istruzione per la formazione, in quanto mira all’aggiornamento di tutte le figure parte del mondo della scuola.
Dopo un accorato saluto di benvenuto di Domerio Mundo e del preside Giuseppe Paciullo, l’assistente spirituale della sezione bitontina, don Vito Piccinonna, ha ribadito la centralità dell’alunno nel processo educativo, al di là di qualsiasi riforma scolastica.
Anche il primo cittadino, Michele Abbaticchio, ha portato i suoi saluti ai nuovi associati ricordando l’importanza della collaborazione tra le agenzie educative del territorio al fine di formare cittadini attivi e consapevoli dei propri diritti e doveri.
“Bitonto vanta una delle più antiche istituzioni scolastiche della provincia ed è da sempre una città animata da fervore culturale” ha affermato con orgoglio il primo cittadino, che però ha invitato la scuola a puntare alla’integrazione sociale e culturale.
Il consigliere regionale Domenico Damascelli ha ribadito l’importanza della maturazione della coscienza civica nelle nuove generazioni affinché possano essere un domani fautori di una “sana politica”.
Dopo i contributi apportati al tema del convegno da parte del prof. Chiaromonte e della prof.ssa De Robertis, incentrati rispettivamente sulla mission dell’UCIIM e sull’importanza di una seria analisi dei bisogni formativi della classe docente, ha incantato i partecipanti l’intervento di Lucrezia Stellacci, già Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Puglia e attualmente Consigliere giuridico del MIUR.
Partendo dalla Legge 107/2015, cosiddetta “Buona Scuola” ha incentrato la sua relazione sulla necessità di elevare il livello di formazione in ingresso, ma soprattutto in itinere, dei docenti, perché al di là del possesso dei contenuti, è indispensabile che un buon docente abbia gli strumenti giusti per mettere ogni alunno in condizione di acquisire le competenze per affrontare la vita nei vari contesti. Ma per fare questo è d’obbligo che ogni docente si formi sulle nuove metodologie didattiche, sempre più fondate sull’uso delle nuove tecnologie, sull’inclusività e sul coinvolgimento degli studenti.
Ha concluso dicendo: “Se la scuola vuole realmente cambiare, e non far finta di cambiare, è necessario che i docenti diventino i PROFESSIONISTI DELL’EDUCAZIONE”.