Da Fare Verde Bitonto, SASS Puglia, Comitato Ambiente è Vita, VogliAMO Bitonto Pulita, Inachis Bitonto e NPC Puglia riceviamo e pubblichiamo. “Non passa mai di moda a Bitonto il tema dell’abbandono selvaggio dei rifiuti nelle campagne e il consequenziale sviluppo di incendi. Nei giorni scorsi ha destato curiosità ed interesse la geolocalizzazione di quasi trecento siti con rifiuti abbandonati ( alcuni con rifiuti speciali e pericolosi tipo amianto) da parte di un cittadino, Vito D’Alessandro, da tempo impegnato su questo tema. Quello che, però, fa più rabbia è constatare che, nonostante già in passato alcune associazioni cittadine avevano segnalato e denunciato alle Autorità Competenti la presenza di queste discariche a cielo aperto, nulla sia cambiato negli ultimi anni. Ricordiamo, infatti, le numerose segnalazioni dei Volontari dei SASS Puglia e di Fare Verde Bitonto, nonché l’iniziativa del circolo Legambiente Bitonto “Pino di Terlizzi” denominata Scatta&Mappa e le recenti operazioni di pulizia di altri gruppi locali quali VogliAMO Bitonto Pulita. A seguito, pertanto, dei tanti episodi di denuncia, alle iniziative, al diffondersi degli incendi (che si verificano ciclicamente, nelle campagne bitontine, dovuti, quasi sempre, all’abbandono selvaggio di rifiuti di qualsiasi genere, smaltiti illecitamente anche attraverso la pratica dei roghi, dannosi per l’ambiente e per la salute), si chiede e si insiste affinché le Autorità preposte si adoperino per un controllo capillare ed efficace del territorio. Come è noto, tali incendi sono dannosi per l’ambiente e per l’incolumità dei cittadini; alcune tipologie di rifiuti, bruciando, producono diossina e sostanze microinquinanti in concentrazioni significative che minano la salute. Inquinando, oltre l’aria, anche acqua e il suolo, gli alimenti sia di origine vegetale che animale, prodotti in tali zone, diventando vettori di veleni per il cittadino. Pertanto le seguenti associazioni, Fare Verde Bitonto, Comitato Ambiente è Vita, Sass Puglia, NPC Puglia, VogliAMO Bitonto Pulita, Inachis Bitonto, circolo Legambiente Bitonto “Pino di Terlizzi”, propongono che: 1) vengano installate fototrappole per garantire una maggiore vigilanza nelle campagne; 2) si adotti l’uso di droni, così da poter monitorare e intervenire in tempo reale alla prima avvisaglia di abbandono rifiuti o incendio degli stessi; 3) venga convocato un tavolo tecnico con tutti i soggetti portatori di interessi (Associazioni e comitati di categoria, Associazioni di volontariato e protezione civile), Enti (Regione, Parco, Città metropolitana, Comune, Consulte, comitati di quartiere), Sanb, Forze dell’ordine e liberi cittadini attenti alla salvaguardia del territorio, al fine di costituire una task force o un osservatorio sull’ambiente che monitori il fenomeno, anche con la costituzione di squadre che vigilino in modo da scoraggiare e dissuadere i malintenzionati, gestite da un’unica cabina di regia; 4) venga messo a punto un progetto ufficiale di mappatura delle zone degradate e invase da rifiuti di ogni genere, con conseguente bonifica delle stesse; 5) venga fatta applicare in maniera rigida l’ordinanza sindacale ( emanata ogni anno all’inizio della stagione estiva) che richiama e integra obblighi e divieti della normativa regionale e nazionale: “i proprietari/conduttori/gestori di fondi rustici, aree incolte abbandonate o presentanti fattori di rischio di incendi, devono eseguire in tempo utile le necessarie opere di difesa passiva per l’eliminazione del rischio incendi”; 6) venga emanata una apposita ordinanza sindacale che preveda una sanzione pecuniaria per l’abbandono incontrollato di rifiuti non pericolosi, o, nell’ipotesi in cui già esistesse, che venga effettivamente fatta applicare; 7) venga emanata una apposita ordinanza sindacale che vieti l’accensione di fuochi e l’emissione di fumi non autorizzati in tutto l’anno solare durante le ore notturne (dal tramonto all’alba); 8) venga installata una rete di videocamere di sorveglianza ad ogni varco di ingresso/uscita dalla città che possa riprendere il movimento di qualsiasi mezzo di trasporto; 9) vengano promosse campagne con promozione di sistemi informativi e formativi diffusi che accompagnino le campagne di raccolta dei rifiuti, in modo da diffondere una corretta cultura del riciclaggio e della prevenzione nella produzione di rifiuti, anche con la semplice affissione di manifesti che informino, per esempio, la popolazione sui rischi per la salute e le pene connesse al reato di combustione illecita di rifiuti (art. 256-bis della Legge 152/2006).