Sedici
pagine per illustrare come ridurre le spese idriche e fognarie,
migliorare e rafforzare l’efficientamento energetico sul territorio
comunale, soprattutto nel consumo elettrico, recuperare entrate
dagli oneri espropriativi per i suoli della zona 167, dare una
sforbiciata ai costi di telefonia delle scuole bitontine e ai fitti
passivi.
La
giunta comunale ha dato il via libera al Piano triennale di
razionalizzazione e riqualificazione della spesa per il triennio
2016-2018 che, secondo i dispositivi normativi, deve “essere
strutturato in modo da comportare vantaggi al Bilancio e ai
cittadini”.
Spese
idriche e fognarie. Il
primo aspetto su cui da Palazzo Gentile intendono usare le forbici è
quello riguardante le spese idriche e fognarie, con l’obiettivo
preciso di “verificare
la presenza di elementi che consentano miglioramenti nel servizio,
individuazione delle cause degli eccessivi consumi e relativa
razionalizzazione”. Tutto
con un gruppo di lavoro e attraverso una raccolta dati dei consumi
idrici delle singole utenze, elaborazione dei numeri ottenuti e le
susseguenti proposte operative, che possono essere “rimodulazione
dei contratti di fornitura, sostituzione di apparecchi misuratori non
coerenti, cessazione delle utenze non attive o non più utilizzate,
azione straordinaria nei confronti dei soggetti morosi”.
Con questa azione
combinata, il Comune pensa di risparmiare 10mila euro annuali nel
prossimo triennio, con la spesa che passerebbe dai 205mila del
2011-2013 ai 195mila per il 2016-2018, e di recuperarne ben 15mila
dai morosi.
Impianti
sempre più a Led e centrali climatiche. Chiare
anche le idee per l’efficientamento energetico. Da un lato, Bitonto
sarà sempre più a Led – impianti di illuminazione meno costosi ma
più sicuri -, dall’altro si punterà su “tecnologie” più sicure
e dall’energia rinnovabile, anche per fedeltà alle linee guida del
Piano di azione energia sostenibile, il Paes.
Dopo le nuove luci
piazzate in villa comunale e su via Togliatti (che si affiancano alle
altre installate nei mesi precedenti, piazza Padre Pio e piazza
Cavour su tutte), le idee sul tavolo sono tante. La partecipazione al
Programma operativo interregionale energie rinnovabili (Poi);
adesione alla convenzione Consip per la fornitura di gas a tutte le
utenze comunali; installazione di centraline climatiche all’interno
di locali tecnici; la sostituzione di caldaie a basso rendimento con
quelle a condensazione.
L’obiettivo?
“Congrue
economie di spese e riduzione delle emissioni di anidride carbonica
nell’atmosfera”.Con un segno meno alle voce uscite di 120mila euro in tre anni sul consumo di gas,
elettricità e gasolio.
Più
entrate dal recupero somme Piano di zona 167. Da
dove, però, da corso Vittorio Emanuele intendono fare cassa (si
stimano più entrate per un valore di oltre 700mila euro) è dal
recupero dei maggiori oneri versati dal Comune a titolo di indennità
espropriative per l’acquisizione dei suoli nella zona 167, e che
coinvolgerebbe ben 47 cooperative edilizie e ben 790 alloggi.
Da Palazzo Gentile è
già stato studiato un piano ad hoc che coinvolgerà più Servizi
della macchina amministrativa.
Galassia
scuola: meno spese telefonia e fitti passivi. La
spending review bitontina tocca, direttamente e non, gli istituti
scolastici.
Previsto, innanzitutto,
un ammodernamento del servizio telefonia di tutte le scuole
cittadine, attraverso una indagine di mercato condotta dalla Wind.
Ritocco che fa rima con
risparmio. Secondo una prima stima, nel triennio 2015-2017 la
riduzione della spesa telefonica sarà di quasi 1.000 euro (nel 2014
si è speso oltre 19mila e 500 euro, l’anno scorso, nel 2016, e nel
prossimo ne usciranno 18mila e 600).
Sforbiciata anche per i
fitti passivi.
Dopo aver risolto
l’annosa questione della “Anna De Renzio” – da settembre gli
studenti lasceranno il fatiscente immobile di via Leopardi per
trasferirsi alla “Rogadeo” -, il Comune ha messo da parte anche
le spese per l’immobile occupato dalla scuola dell’infanzia “Maria
Grazia Murgolo”.
Il recesso è avvenuto
a giugno scorso, e questo porta una minore spesa per oltre 61mila euro per
il 2016 e il 2017.