Una piccola rivoluzione per proporre un’idea dell’archeologia e dell’antropologia più vicina alla gente grazie al supporto della tecnologia. È questa l’idea di fondo del progetto di ArcheoExplora e FabLab Poliba, che sarà presentato il prossimo 13 aprile al Fablab Poliba, in viale delle Nazioni, a Bitonto, nella zona artigianale. Un modo per sperimentare esperienze innovative alla scoperta di un Medioevo multietnico in terra di Bari, attraverso i 7 laboratori interattivi con cui sarà possibile entrare a far parte del pool di ricerca impegnato nell’ambizioso obiettivo di ricostruire, partendo dai resti trovati nella sua sepoltura, il volto e la vita di una vera donna, vissuta in epoca medievale e sepolta a Lama Misciano, tra Bitonto e Modugno. Le attività laboratoriali, pensate sia per i grandi che per i più piccoli, sono aperte a tutti in maniera gratuita e le prenotazioni sono partite già alcuni giorni fa. Sette, come detto, i laboratori previsti: quello di Antropologia (1° sessione ore 16.00 e 2° sessione ore 19.00), che è un’esperienza diretta di ricostruzione del profilo biologico sui resti scheletrici rinvenuti; quello di Ricostruzione Manuale, pratiche di ricostruzione manuale del volto attraverso lo studio attento dei resti scheletrici; quello di Fotogrammetria, durante il quale si effettua la scansione tridimensionale dei resti della sepoltura mediante fotogrammetria digitale; quello di Realtà Virtuale, in cui si potranno vivereesperienze di virtual reality in ambiente archeologico; quello di ArcheoGiochiamo, riservato ai più piccoli, impegnati in vere e proprie esperienze di scavo archeologico; quello di Stampa in 3D, di manifattura digitale con stampanti 3D a FDM e SLA per la riproduzione dei resti scheletrici; quello di Illustrazione Digitale, su fondamenti di grafica e pittura digitale applicate al tema del cranio su postazione Wacom Cintiq.
«L’idea di organizzare un open day di archeologia – spiega Michaela Ciocia, archeologa bitontina di ArcheoExplora – nasce dalla volontà di sfatare un preconcetto, perchè solo attraverso un approccio multidisciplinare l’archeologo può ricostruire in maniera verosimile il passato. Lo scopo è accendere l’attenzione su contesti archeologici finora trascurati, come il caso di Lama Misciano. L’obiettivo è però lo stesso: valorizzare, tutelare e conservare la memoria storica e territoriale».
«Qui al FabLab – tiene a precisare il professor Nicola Parisi, direttore del Centro Tecnologico di Fabbricazione Digitale FabLab Poliba – intendiamo aggiornare gli statuti tradizionali del sapere. Per questo è stato un grande piacere lavorare sull’antropologia: crediamo che qualsiasi disciplina scientifica debba andare verso il futuro attraverso i nuovi strumenti del mondo digitale».
Il progetto sarà presentato nel dettaglio, come detto, sabato 13 aprile, a partire dalle 16, in una conferenza aperta a tutti alla quale interverranno Michele Abbaticchio – Sindaco della città di Bitonto, il professor Eugenio Di Sciascio – Magnifico Rettore del Politecnico di Bari e Luigi La Rocca – soprintendente SAPAB della Città Metropolitana di Bari.
Seguiranno gli interventi del professor Nicola Parisi – Politecnico di Bari, del professor Sandro Sublimi – Università degli Studi di Bari, della dottoressa Elena Dellù – SAPAB Città Metropolitana di Bari, della dottoressa Michaela Ciocia – Archeoexplora, del professor Maurizio Michilli – Università di Sassari. “Officina del Tempo” nasce da un’idea dell’associazione Archeoexplora e del Centro Tecnologico Fablab Poliba, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica e dell Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, il Comune di Bitonto, il Laboratorio di Antropologia dell’Università degli Studi di Bari e libere professionalità.
Per iscriversi alle attività di “Officina del Tempo”, tutte gratuite, è possibile utilizzare la pagina facebook Archeoexplora o scrivere all’indirizzo info@archeoexplora.com .