In attesa di vedere, concretamente, le prime misure che proiettino Bitonto a essere una città “smart”, proiettata secondo gli ultimi canoni europei e sulla vera mobilità sostenibile (piste ciclabili, aree ciclopedonali, Piano urbano della mobilità sostenibile, tanto per citare qualche esempio), da Palazzo Gentile già sono proiettati ai veicoli alimentati da energia elettrica.
E, soprattutto, a come e dove ricaricarli.
E anche qui è l’Unione europea a chiederlo. A più riprese. Nel 2010 con una comunicazione agli Stati membri sollecitando interventi di riduzione delle emissioni nocive nell’atmosfera e di ammodernamento dei sistemi stradali urbani ed extraurbani. Nel 2013, allorché la Commissione europea ha emanato una proposta di “Direttiva sulla realizzazione di una infrastruttura per i combustibili alternativi”.
Nei giorni scorsi, allora, il Comune ha mosso i primi passi per un Protocollo d’intesa con l’Enel per la realizzazione – ancora da capire dove in realtà – di una rete di ricarica elettrica in città.
La storia inizia a marzo, quando proprio dall’Enel arriva la proposta di accordo per formalizzare gli impegni.
“Contratto” che da un lato prevede sarà l’Enel a ricercare, insieme al Comune, le aree dove installare le apposite stazioni di ricerca, progettare le aree dedicate, occuparsi della segnaletica orizzontale, provvedere a installazione, funzionamento e manutenzione di tutto il necessario.
L’accordo tra le parti avrà durata di otto anni, prorogabile in base ai risultati raggiunti.