Bitonto?Ha la percentuale di differenziata più bassa tra tutti i Comuni
dell’Aro Bari 1.
A
dirlo sono i numeri, quelli raccolti dall’Azienda servizi vari
bitontina, e pubblicati qualche giorno fa dalla Gazzetta del Mezzogiorno.
Secondo
l’Asv, infatti, se a Molfetta, Ruvo, Terlizzi e Corato la raccolta
differenziata è schizzata a oltre il 50 per cento, la città
dell’olio è fanalino di coda e si ferma al 33 per cento, nonostante
la (vera) raccolta porta a porta sia iniziata prima rispetto
all’hinterland.
Dalle
cifre raccolte, inoltre, emerge che Bitonto sembra procedere a due
velocità. La prima, quella più rapida ma non velocissima, è nel
centro storico e nelle frazioni, dove grazie all’avvento del nuovo e
più capillare sistema di raccolta porta a porta partito a novembre
(http://www.dabitonto.com/cronaca/r/la-rivoluzione-della-raccolta-differenziata-da-domani-nel-centro-storico-arrivano-i-mastelli/7534.htm),
la percentuale di differenziata arriva anche al 55 per cento, anche
se non sono affatto scomparsi gli “sporcaccioni” e tutti coloro
che non conferiscono come devono. E che, grazie al sistema di
microchip impostato sui mastelli, dovrebbero individuati e multati
quasi in tempo reale, ma così non è.
La
seconda velocità va in scena, invece, nel centro città, quella
servita dai classici bidoni della spazzatura. Quì la percentuale si
attesta al 20 per cento, e l’immagine ricorrente è quella di
cassonetti per l’indifferenziato stracolmi di tutto quel materiale
che dovrebbe finire nella carta, umido, vetro e plastica.
Rispetto
a un anno fa la situazione è migliore (a marzo 2015, infatti, la
percentuale si attestava al 27,27 per cento), e anche per il 2016 è
molto probabile che si eviterà per la terza volta consecutiva la
stangata dell’Ecotassa, ma da Palazzo Gentile è innegabile che si
aspettavano qualcosa di più.
“Ricordando
da dove siamo partiti – spiega
il primo cittadino Michele Abbaticchio – la
percentuale è più che raddoppiata, e non è un dato completamente
negativo se consideriamo che la Regione Puglia non ci consente di
allargare il porta a porta”.
“Dobbiamo
e vogliamo – conclude
– continuare
ad aumentare, ma per farlo occorre fare nuovi investimenti sul porta
a porta in altri quartieri. Significherebbe, altresì, aumentare le
tasse perché non possiamo finanziare questo tipo di interventi con
fondi esterni. Il prossimo mese approveremo il billancio e
verificheremo il tutto”.