Dalla chiesa di Santa Teresa, oggi, alle 14, le spoglie di Anna Rosa Tarantino saranno traslate nella Cattedrale, dove alle ore 16 si terranno i funerali alla presenza dei parenti, delle istituzioni, dei media e – si spera – anche di tanti concittadini.
Eppure…
Ero già rimasta profondamente scioccata dal cinismo che alcuni esponenti della mia stessa specie “animale” avevano dimostrato dinanzi agli attentati terroristici di Parigi, Nizza, Bruxelles. Nelle immagini trasmesse in tv, apparivano centinaia di turisti e cittadini che imperterriti passavano sopra quei luoghi in cui la tragedia si era consumata soltanto il giorno prima, sopra il ricordo di quelle vite falciate dalla bestialità di altri uomini. Quasi tutti presi dalle “giuggiole” del nostro tempo: un selfie, un post su facebook, l’ostentazione di una finta compartecipazione.
Lo stesso pare sia accaduto qualche giorno fa a Bitonto. Sul marciapiede giaceva il giubbotto insanguinato di Annina, la vecchietta rimasta mortalmente ferita nella sparatoria avvenuta poche ore prima; sullo sfondo, uomini e donne indaffarati a comprare dalle bancarelle le vivande per preparare un lauto pasto di Capodanno. Poi, persino i botti sparati davanti alla chiesa in cui giaceva la salma…
“Perché accade questo?”, mi sono chiesta e ho chiesto ad altri, come fanno i bambini desiderosi di ricevere una risposta a qualcosa che la loro piccola mente non sa spiegarsi. “È solo maleducazione, indelicatezza, o molto di più?”.
“Purtroppo, the show must go on”, mi ha risposto una di queste voci. (Sguardo verso il mio interlocutore, silenzio, buio sul palcoscenico della mia giornata).
È proprio questo. Ci hanno insegnato che lo spettacolo della vita deve andare avanti sempre e comunque. Si è notevolmente ridotto il tempo del pensiero, della riflessione, del pianto. Vale a dire il tempo che intercorre tra una ferita all’anima – di un individuo, di una città, dell’umanità – e l’atto del rimettersi in piedi. Ed eccoci qui, sempre più soli, sempre più chiusi nel giardino ristrettissimo e misero delle nostre esistenze, incapaci del tutto di cum sentire il dolore, ma anche la gioia, degli altri. In una folle corsa verso qualcosa che non sappiamo nemmeno definire e che chiamiamo sommariamente futuro…
Oggi, dopo il funerale, alle ore 19,00 ci sarà un sit-in nella nostra città. Sarà giusto e bellissimo ritrovarsi nel nome di Annina. Ma se quanto accaduto non è riuscito a rallentare un pochettino il battito del nostro cuore e l’andamento del nostro passo, sarà soltanto un atto dimostrativo e nulla più.