Finalmente, dopo tanta ricerca, siamo arrivati a spiegare l’incredibile stagione 1945 – 1946 che vide la “Unione Sportiva Serenissima Bitonto” non raggiungere la Serie C per un solo punto.
Un ringraziamento speciale va allo storico del calcio barlettano, Max Penza, senza il quale oggi non avremmo i risultati e i tabellini di quel campionato così formidabile per i colori neroverdi, ma anche grazie a Mario D’Acciò, custode dei ricordi e delle fotografie dello zio, fondatore di quella squadra, nonchè indimenticato leoncello, Michele D’Acciò, per tutti “u taur”.
La “Serenissima” nacque molto probabilmente tra aprile e maggio 1945, come dimostra il cartellino di tesseramento ufficiale di Michele D’Acciò datato 10.05.1945.
L’idea del fondatore era quella di continuare la storia calcistica neroverde, il cui ultimo campionato ufficiale disputato con la denominazione U.S.Bitonto era stato nella stagione 1942 – 1943: Seconda Divisione Pugliese, girone B, 2° posto dietro il Grumo.
Poi la 2a Guerra Mondiale, una breve apparizione nel Torneo “Coppa Coni” del 1944 e la decisione di voler ricostruire la società calcistica cittadina per poter ridare fiducia ai bitontini durante il periodo post bellico contraddistinguendosi già nella denominazione sociale. Ecco spiegato l’aggiunta della parola “Serenissima” e dissipato qualsiasi dubbio per una possibile simpatia verso la squadra del Venezia, anch’essa neroverde.
Così il Bitonto viene iscritto al campionato di Prima Divisione Pugliese girone B primeggiando sulle squadre del Palese di Palo del Colle, Aurora di Taranto, Polignano, Picone di Bari, Santo Spirito, Modugno e Bitetto.
Viene, quindi, inserito nel girone finale per l’accesso alla Serie C con le vincenti degli altri gironi pugliesi: Audace Monopoli, Lucera, Aurora di Taranto (successivamente esclusa), San Ferdinando, Latiano (penalizzato al termine della classifica per alcune rinunce).
La partita decisiva si disputò a Monopoli il 30 giugno ’46 per la penultima giornata di ritorno del campionato (l’andata era finita 3 a 2 per i neroverdi, successivamente ripetuta a causa di un errore tecnico dell’arbitro De Toma di Bari e vinta sempre dai locali per 2 a 1).
La “Serenissima” si presentò in campo con la seguente formazione: Caradonna, Mangini, Casalena, Scelsi, Gelsomino, Pice, D’Acciò, Chiddo, Pastanella, Lapietra, Pierro. Il risultato fu a favore dei bianconeri di casa, 3 a 2, reti bitontine di Pierro e Casalena su rigore.
Purtroppo la classifica finale vide il Bitonto chiudere al secondo posto con 10 punti dietro proprio il Monopoli che andò in Serie C grazie agli 11 punti conquistati.
Nonostante sul terreno di gioco i nostri portacolori si fecero valere e solo la sfortuna infranse il sogno del professionismo, la società non fu degnamente supportata per la stagione successiva: campo sportivo di via Megra requisito dagli Alleati già durante il campionato per farne base logistica e disputa delle gare interne in quel di Palese; comportamento antisportivo dei “caldi” tifosi neroverdi che riuscivano ad entrare in massa negli impianti di gioco, sia in casa che fuori casa, senza pagare il biglietto di ingresso, tramite il “sistema bitontino” così identificato dai cronisti de la “Gazzetta del Mezzogiorno” del periodo.
Per questi e altri motivi per la stagione 1946 – 47 il Bitonto non iscriverà la squadra a nessun campionato e bisognerà attendere il ’47- 48 per rivedere la “Unione Sportiva Serenissima” essere promossa nella Promozione Interregionale, categoria che beffardamente proprio in quell’anno era stata introdotta come livello intermedio prima della Serie C.
Gianvito Rubino