Raccontare una città, soprattutto la propria città, lo si può fare in molteplici modi.
E lo possono fare in tanti. I giornalisti, vivendola, girandola, amandola ogni giorno, muniti di scarpe da consumare, penna e taccuino.
Gli scrittori. Con l’arma della parola e dello sguardo intenso.
I poeti, avvolti nel proprio senso di mistero e di profondità.
Ma anche gli adolescenti. Con il potentissimo strumento della fotografia.
Non a caso, infatti “UrbanIsta” ha fatto proprio questo. Ha dato la possibilità a tanti ragazzi e studenti di raccontare i luoghi natìì attraverso gli scatti. E i potentissimi Social Network.
Si tratta di una mostra, quella organizzata e fortemente voluta dalla Città metropolitana, che si pone l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere i giovani del territorio sul tema dello sviluppo delle periferie.
Già, le periferie. Le zone che storicamente soffrono di più, ma anche quelle che sono e saranno oggetto di interventi proprio grazie al finanziamento che l’ex Provincia barese ha strappato oltre un anno e mezzo fa al Governo.
Svariati milioni di euro. Circa 40. I cui frutti dovrebbero vedersi l’anno prossimo, quando tutti i cantieri, nei 41 Comuni dell’hinterland, saranno avviati e magari terminati.
Da ieri mattina, il contest fotografico è visitabile a Palazzo Gentile, dove rimarrà fino al 30 giugno. Dopo di che, andrà ad allietare gli occhi di altri due Comuni, per poi essere a disposizione dell’Archivio della Città metropolitana.
Ad accoglierla il sindaco nostrano nonché vicesindaco dell’Ente di via Spalato, Michele Abbaticchio, che ha ricordato come “Bitonto è la prima città a ospitare la mostra”, ma anche gli interventi di cui usufruirà: ci sarà uno skatepark in via Berlinguer, un pizzico di verde in via Pietro Nenni, il nuovo look da dare al Centro polisportivo “Nicola Rossiello”, e il recupero dell’ultima parte di Villa Sylos, già tornata a vivere con altri finanziamenti.
L’approdo nella città dell’olivo e del sollievo non è a caso, perché uno dei vincitori della mostra (non c’è stata una giuria, perché si vinceva in base al numero dei “Like” beccati su Instagram) è un nostro concittadino.
Si chiama Gaetano Enrico Mondelli, ha 16 anni, e frequenta il terzo anno del Liceo artistico audiovisivo e multimediale al “Galileo Galilei” di via Francesco Planelli.
Per sbaragliare parte della concorrenza, Gaetano Enrico ha immortalato un momento chiamato “Grigia”: una serie di palazzine in piena zona 167 dominata da un cielo grigio. Ma pronto a diventare azzurro quando la piena riqualificazione sarà diventata realtà.
Per la Città metropolitana era presente anche Vito Lacoppola, consigliere con la delega alla Programmazione della rete scolastica, che ha sottolineato la vicinanza dell’ex Provincia anche ai problemi dell’edilizia scolastica bitontina.