Questa mattina i dipendenti dell’istituto Azienda pubblica di Servizi alla Persona “Maria Cristina di Savoia” hanno animato una protesta, accompagnata dai sindacati CGIL e UIL, sotto la sede del Comune per la situazione di grave crisi che sta attraversando la struttura. Il presidente ha scritto a fine giugno a tutti gli enti, comunicando l’irreversibilità della situazione, nonché la chiusura dell’istituto stesso. Ai dipendenti infatti spettano ancora 19 mesi di arretrati di stipendio. Nella “Casa della Giovane” c’è solo una famiglia, mentre al centro diurno socio-educativo, a causa della mancanza di personale che è stato messo in ferie, il presidente e il segretario non hanno accettato l’utenza. La chiusura del centro diurno per i minori ha peraltro messo in difficoltà il tribunale, che ora non ha un ente a cui rivolgersi.
Nel frattempo è stato pubblicato un bando che prevede la vendita di una parte dell’ente, i locali dell’Asl, nello specifico 1400 mq per 1,4 milioni di euro, con scadenza il 4 settembre 2017 e con apertura delle buste il giorno successivo. Ci sarà effettivamente qualche ente che parteciperà al bando? È stato inoltre proposto un piano di risanamento, che però alcuni definiscono «un libro dei sogni».
Dopo le ferie, i dipendenti non troveranno lavoro e saranno costretti ad andare dall’avvocato per il decreto ingiuntivo.
È infine allo studio l’ipotesi di una lista di collocamento della Regione, che dovrebbe pagare l’80% dello stipendio, sulla cui fattibilità ci sono però alcuni dubbi. Ci sarà possibilità di ricollocare per mobilità i dipendenti?