Torna a far discutere
il mondo politico l’assegnazione dei progetti del POFT (Piano dell’Offerta
Formativa Territoriale) ad alcune associazione da parte dell’Amministrazione
comunale. Ma non solo. Arriva infatti un nuovo affondo della minoranza, questa volta
da parte di Domenico Damascelli,
capogruppo di Forza Italia, che
allarga lo sguardo anche ad alcuni affidamenti legati a Sac, Progetto Civile
Di seguito
riportiamo il comunicato del consigliere Damascelli.
«C’è un limite alla indecenza.
Innanzitutto, quando si esprime un
pensiero si deve avere il coraggio di fare chiari riferimenti e, ancor meglio,
i nomi. Sempre. Altrimenti si è codardi.
A rendere pubblica l’assegnazione di
incarichi e prebende “agli amici degli amici” sono stato io, ma,
successivamente, anche altri colleghi. Ognuno, però, ha il suo stile.
Ribadisco che a mio parere è eticamente
inopportuno e giuridicamente incompatibile che organismi dichiaratamente
afferenti ad esponenti politici con ruoli di comando (“abbiamo dato loro soltanto una mano” dichiarava il Presidente del
Consiglio Comunale per un’associazione che aveva sede negli stessi locali del
suo partito e che aveva ricevuto dal Comune 18 mila euro solo in occasione del
Poft). Ed è altrettanto eticamente inopportuno e giuridicamente incompatibile
che i sodalizi che fanno capo ad un dipendente del Comune, nonché collaboratore
politico del sindaco, siano destinatari di soldi pubblici del Comune dagli
stessi amministrato.
Ergo, nulla nei confronti di quei
ragazzi, sicuramente bravi, che ci mettono impegno per servire la nostra città,
ma come loro ce ne sono a decine di migliaia che pure vorrebbero farlo, senza
appartenere ad associazioni organiche a partiti di governo.
Così come è allo stesso modo eticamente
inopportuno e giuridicamente incompatibile che la progettazione del servizio
civile pagata dal Comune sia stata svolta da una società con sede in un’altra
provincia e di cui il primo cittadino è socio al 45%. Avrebbe dovuto rinunciare
immediatamente all’incarico appena eletto sindaco.
Il fango lo butta chi questi atti li
compie e, se ricopre ruoli pubblici di governo, lo butta su tutta la città,
arrecando danno alla onorabilità dei cittadini.
Ed è ancora eticamente inopportuno e
giuridicamente incompatibile che a gestire il Sac sia una società che ha vinto
la gara perché nel bando erano richiesti dei requisiti, che tale società ha
acquisito grazie ad un altro incarico affidato direttamente dal Comune in
precedenza per provvedere alla rimodulazione del Sac.
Inoltre, continua ad essere eticamente
inopportuno e giuridicamente incompatibile che nello staff della società
appaltatrice venga arruolato chi ha svolto ruoli di primo piano nella campagna
elettorale della coalizione politica di centrosinistra che governa la città.
Abbiamo fatto e continueremo a fare il
nostro dovere. Abbiamo raccontato i fatti, senza offendere nessuno perché non è
nostro costume, ma semplicemente leggendo gli atti approvati dal centrosinistra
che amministra Bitonto e che rendono palese il modus operandi degli
amministratori della maggioranza politica attualmente alla guida della nostra
comunità cittadina.
Offesi sono tutti quei ragazzi a cui non
è nemmeno data una possibilità di candidarsi per offrire un loro contributo,
impegnandosi dal punto di vista lavorativo e sociale per migliorare la nostra
città».