Un’azione durata solo pochi attimi.
Qualche giorno fa, un agricoltore diciannovenne, a bordo di un trattore, si stava recando in campagna per il suo impegno quotidiano, sulla strada Poligonale di Bitonto.
All’improvviso, come sbucati dal nulla, gli si sono parati dinanzi due individui col volto coperto da sciarpa e cappello che, pistole in pugno, hanno minacciato il ragazzo.
Che, intomorito, è sceso giù dal mezzo e l’ha consegnato ai due delinquenti, perdendo anche la giacca e gli effetti personali.
Ora, al di là del valore del veicolo, immaginate quale potrà essere lo stato d’animo del lavoratore che, di ritorno dalla Germania, stava provando a dedicarsi al nostro tesoro per eccellenza: la campagna?
Già, il trattore non è solo un oggetto che è stato strappato di mano al legittimo proprietario, ma una ipotesi di domani che è stata stuprata.
Ancora. Perché numerosi sono i reati compiuti nei fondi nostrani e molti restano impuniti?
Insomma, torna scottante – ammesso e non concesso che fosse mai svanita – la “questione sicurezza” nell’agro cittadino.