Dal Partito democratico di Bitonto riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Abbiamo letto nei giorni scorsi sulle testate locali il comunicato stampa “A Bitonto 728 posti di lavoro durante gli eventi finanziati dal comune” della Eos corporation, società cooperativa che cura alcuni eventi per il Comune di Bitonto. Nel comunicato si fa riferimento appunto a 728 posti di lavoro creati grazie agli eventi e agli spettacoli finanziati dall’amministrazione Abbaticchio.
Il dato, se confermato, non potrebbe che farci ben sperare, atteso che proprio da un’indagine dello scorso anno dell’Osservatorio Confesercenti “Giovani e lavoro”, a Bitonto risultava invece una situazione tutt’altro che rosea.
Tuttavia i numeri forniti da Eos corporation ci sembrano poco chiari. Ci è sconosciuta la metodologia scientifica con cui è stato impostata la ricerca. Non si evince se si è provveduto a monitorare le assunzioni attraverso i dati Inps o del Centro dell’impiego. Non si comprende se i dati sono riferiti al singolo evento e se sommano i contratti di lavoro a chiamata per più eventi. Non si evince se i datori di lavoro hanno impiegato il sistema dei voucher o se hanno effettuato assunzioni a tempo determinato. Ragionare su un dato così poco strutturato e senza una chiara metodologia, non ci consente di fare valutazioni, che pure sarebbero importanti. Per questo invitiamo i ragazzi di Eos corporation a migliorare l’indagine.
C’è tutto l’interesse da parte nostra a dare impulso all’economia cittadina trainata anche dagli eventi di carattere culturale. Lo abbiamo sempre fatto durante le nostre amministrazioni. Abbiamo suggerito all’Amministrazione attuale anche di accelerare le azioni di recupero crediti nei confronti dei suoi debitori per far sì che le spese per l’organizzazione di tali iniziative non gravino sui cittadini attraverso l’imposizione fiscale.
Allo stesso tempo pensiamo anche a tutte quelle attività che sono sull’orlo della chiusura e sono queste che destano anche la nostra preoccupazione. Pensiamo alla 167 o all’urbanistica ferma che potrebbero creare occupazione. Rivolgiamo l’invito a tutti a guardare la realtà locale a 360°, non focalizzando l’attenzione solo all’evento o al cartellone di spettacoli, seppure positivi. Senza una visione globale non si costruirà una dimensione di sviluppo che interessa tutta la comunità.