Il giornalista Nicola Lavacca ha raccontato la storia della vigilessa (o agente/poliziotta) sul quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno
La vigilessa che sussurra ai cavalli, coraggiosa nell’evitare che una tragedia potesse avere conseguenze ancor più gravi.
Parafrasando il romanzo di Nicholas Evans che ispirò il celebre film di Robert Redford, emerge la storia di Josefine Germinario che ha vissuto per moltissimo tempo a Bitonto, prima prendere servizio un anno fa a Bussero nell’hinterland milanese.
L’11 ottobre scorso, durante il Palio di Rho, è riuscita a domare un cavallo imbizzarrito che già aveva travolto alcuni spettatori ferendone quattro, tra cui un pensionato 85enne morto successivamente per le gravi lesioni riportate alla cervicale.
Alla 44enne agente, protagonista di questo atto di eroismo, è arrivato ora un encomio ufficiale da parte del comandante della Polizia Locale di Rho, Antonino Frisone per “la prontezza e determinazione nell’inseguire e fermare il cavallo imbizzarrito sfuggito al controllo del personale addetto, un’azione decisiva e meritoria che ha scongiurato ulteriori e preoccupanti situazioni di pericolo”.
Momenti di paura e di panico, con la gente terrorizzata nel vedere il puledro letteralmente scatenato dopo aver disarcionato la figurante che portava in sella e messo fuori causa anche il palafreniere che lo accompagnava a piedi.
“Ho soltanto fatto il mio dovere – si schermisce Josefine Germinario che da marzo 2013 a settembre 2014 ha lavorato nella Polizia Municipale di Bari -. Quel giorno ero in servizio radiomobile di vigilanza al corteo. Il cavallo, probabilmente innervosito dal suono dei tamburi, ha cominciato a correre all’impazzata piombando sulla folla. Il pensionato 85enne, poi purtroppo deceduto, è stato il primo a rimanere ferito. Tra le grida della gente ho visto l’animale imboccare una strada stretta e investire una donna che per proteggere i suoi figli è stata calpestata ad un braccio. C’era il rischio che proseguisse la sua corsa finendo addosso ai ragazzi che poco più avanti suonavano i tamburi e non si erano accorti di nulla”.
Una situazione drammatica incontrollabile.
E’ stato in quel momento che l’ardimentosa poliziotta Germinario con sprezzo del pericolo e con grande coraggio, insieme ad un altro signore che era lì sul posto, ha afferrato le redini del cavallo ormai a briglie sciolte.
“Una mossa azzardata ma determinante. Ho cercato di calmarlo. Mi è venuto spontaneo mormorargli delle parole tranquillizzanti, usando anche qualche carezza. Per un attimo è quasi diventato docile, forse anche per le ferite riportate. Una volta ammansito, mi sono affrettata a raggiungere il corteo per far cessare la musica. Fortunatamente non ci sono state conseguenze peggiori, anche se sono molto rattristata per il pensionato che non ce l’ha fatta dopo essere stato un mese in agonia”.
Josefine Germinario, un’infanzia vissuta a Norimberga, è tornata alla sua normale attività di vigilessa a Bussero agli ordini del comandante Alessio Bosco, dopo un’esperienza così intensa e coinvolgente.
“In casi del genere, come in altri frangenti delicati e difficili –racconta -, è il senso del dovere che ispira le nostre azioni. Questa volta, però, avendo visto la gravità della situazione ho avuto la prontezza di riflessi e l’istinto di intervenire perché bisognava cercare di salvare altre vite umane. Ho anche scoperto di avere una certa empatia con gli animali, cosa che non mi era mai capitata prima”.
(Per gentile concessione dell’autore e del quotidiano LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO)