Dal Direttore Generale
della ASL BA, A. D. Colasanto, riceviamo e volentieri pubblichiamo.
“Egregio
Direttore,
l’articolo apparso nell’edizione on line di questa mattina 15.10.2013, dal
titolo “Se all’ospedale manca il cotone e c’è bisogno di comprarlo
dalla farmacia per farsi curare…”, a firma di Pasquale
Scivittaro contiene tante inesattezze, mi auguro in buona fede, da cui
scaturiscono considerazioni legittime ma assolutamente fantasiose e prive di
qualsiasi possibile riscontro.
La sig.ra di cui si parla nell’articolo S.R. non si era tagliata il labbro
superiore ma il sanguinamento era conseguente alla rimozione di una
“crosticina” (riporto la diagnosi del verbale di ammissione presso
il PPI di Bitonto, che a sua volta riporta quanto riferito dalla paziente).
La causa del sanguinamento, che è assolutamente non copioso, è
determinata da alcune situazioni patologiche e dalla terapia farmacologica che
la sig.ra esegue; il sanguinamento determinato dal farmaco assunto è
tipicamente “uno stillicidio” ed è quello capitato alla paziente in
oggetto.
Il sanguinamento è stato curato con tampone imbevuto di Tranex che ha risolto
il problema.
Alla dimissione alla paziente è stato consigliato, laddove il fenomeno si
ripresentasse, di rivolgersi al P.S. di un ospedale per verificare alcuni
parametri ematici che si alterano in conseguenza della terapia farmacologica
assunta e che causa alla minima lesione un sanguinamento.
Il c.d. “cotone emostatico” trova indicazione prevalentemente per i
tamponi nasali in casi di emorragia dal naso, non su lesioni cutanee in quanto
di difficile apposizione sulla cute.
Comunque, se Ella e l’estensore dell’articolo sono interessati a verificare
possono recarsi al PPI di Bitonto e verificare la più che adeguata
disponibilità di cotone emostatico.
Poi l’articolista può legittimamente accusare i vertici della ASL sulle
politiche gestionali, però penso che in un Paese civile le accuse debbano
essere sostenute da episodi circostanziati.
Distinti saluti