“Sono legatissimo alla mia comunità, che sempre difenderò da soprusi e decisioni sbagliate. Ti ho subito fatto presente, sin dal primo momento, l’assurdità di alcuni recenti provvedimenti relativi all’ex ospedale di Bitonto”.
È questo l’incipit della lettera aperta che il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, ha inviato al Presidente Emiliano, in qualità di assessore regionale alla Sanità, in merito al futuro dell’ospedale di Bitonto.
“La struttura -aggiunge- è il primo punto di riferimento sanitario di una fetta considerevole di cittadini afferenti alle realtà territoriali non solo di Bitonto (con le due frazioni di Palombaio e Mariotto), ma anche di Palo del Colle (il distretto socio-sanitario, del resto, è proprio quello di Bitonto-Palo del Colle). Sul tema dei servizi sanitari erogati alla comunità bitontina, ho immediatamente sollecitato e richiesto alla Asl e al governo regionale di rivolgere particolare attenzione alla questione relativa alla medicina territoriale in città, necessaria ad assistere un bacino di utenza di circa 90 mila abitanti. Dunque, ti ho manifestato a più riprese la mia forte preoccupazione e la mia piena e pronta disponibilità a collaborare nell’interesse della comunità bitontina. Devo constatare, però, che fino ad ora ancora nulla di fatto. Anzi: si è ormai raggiunto il peggio e l’indesiderabile.
Eppure, avevamo letto sugli organi di stampa, prima e dopo le elezioni, precise dichiarazioni sull’impegno del presidente della Regione in favore dei servizi sanitari bitontini. Spero non sia stata mera propaganda. Chi aveva riposto speranze in ciò che è stato promesso, oggi deve amaramente constatare non solo che non è stato ancora realizzato, ma addirittura che si sta procedendo persino a penalizzare ulteriormente.
Questo territorio ha già dato tutto quando è stata sancita la chiusura dell’ospedale e la successiva riconversione in Presidio Territoriale di Assistenza: misure che hanno pesantemente depauperato la città con deliberazione della Asl Bari n. 495 del 21 marzo 2011. In più, nei giorni scorsi, la Asl ha stabilito, senza pensarci un attimo, che il PPI (Punto di Primo Intervento) abbia un medico in meno per le emergenze/urgenze. Inoltre, parrebbe che si stia programmando persino la chiusura del Laboratorio di Patologia Clinica di base, nonostante fossero stati appaltati e già avviati i lavori di adeguamento normativo per il buon funzionamento della struttura. Tra l’altro, ritengo che vada approfondito l’aspetto relativo alla legittimità per cui tali fondi, stanziati per il Laboratorio, siano stati poi arbitrariamente utilizzati per un ipotetico “Centro Prelievi”, decisione successiva e mai effettivamente deliberata. L’ipotesi è che con fondi FESR sugli adeguamenti normativi, si stia realizzando il “Centro Prelievi” non normato da nessuna disposizione e in contrasto con il capitolato di gara della deliberazione ASL Bari.
Dati ufficiali alla mano, non esiste in Puglia un comune con più di 50 mila abitanti senza Unità Operativa di Pronto Soccorso efficacemente funzionante.
Un triste primato che Bitonto non merita per alcuna ragione.
Si calcoli, inoltre, che i cittadini che hanno fatto ricorso alle emergenze-urgenze presso il Punto di Primo Intervento di Bitonto, nell’anno 2014, sono 6706 e ai Pronto Soccorso degli ospedali ben 38022, per un totale di 44728 bitontini. Un dato che impone la istituzione di una vera e propria Unità Operativa complessa di Pronto Soccorso per soddisfare le primarie esigenze della nostra comunità.
Le politiche di potenziamento dei Pronto Soccorso, tra l’altro, sono state recentemente richieste, per la Puglia, anche dal Ministero della Salute in via ufficiale.
Giungono segnalazioni in merito anche all’emergenza igienica di alcuni ambienti della Medicina Fisica e Riabilitativa, dove non è nemmeno efficiente il riscaldamento dei locali.
È indispensabile potenziare tutta la struttura sanitaria, assicurare efficenza funzionale per tutti gli ambulatori e consentire al PPI l’accesso alle consulenze specialistiche e alla radiodiagnostica.
Bitonto -conclude Damascelli nella lettera, invitando Emiliano ad un pubblico incontro presso il Presidio sanitario cittadino- ha già dato tantissimo, adesso è necessario che si assesti una situazione dignitosa per l’importante realtà locale, già danneggiata in passato da decisioni dissennate”.