Operazione “Halloween” proprio perché le ordinanze di custodia cautelare furono eseguite il 31 ottobre del 2017, nei confronti dei soggetti legati ai clan baresi Di Cosola e Diomede (leggi qui: https://bit.ly/2z0f73y) con cui erano collegate le attività illecite. Questi cercavano di controllare il mercato della droga e accumulare guadagni illeciti. Le accuse, a carico delle 17 persone arrestate dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta, furono di traffico di stupefacenti, tentato omicidio e minaccia aggravata. Le indagini, avviate dal capitano Vito Ingrosso nel novembre 2015, hanno consentito di scoprire tra Bitonto, Giovinazzo, Molfetta e Trani un gruppo criminale armato dedito alla gestione delle piazze di spaccio. Lo spunto seguì il tentato omicidio di Cosma Damiano Grosso (settembre 2015) durante la festa patronale di Molfetta nei pressi del luna park, ferito dal barese Nicola Abbrescia: tentò di assassinare Grosso, poiché aveva mantenuto un legame sentimentale clandestino con la compagna di uno degli elementi del gruppo.
L’approfondimento del luogotenente Tedeschi, inoltre, ha permesso di documentare come gli indagati alimentassero i mercati illeciti rifornendoli quotidianamente di marijuana, hashish e cocaina, dando vita ad un volume d’affari di migliaia di euro.
Lo scorso 2 luglio, dinanzi al Gip Maria Anna Altamura – al termine del processo in primo grado, celebrato con rito abbreviato -, sono arrivate le sentenze di condanna comprese tra gli 8 anni e i 16 mesi di reclusione, solo 2 le assoluzioni.
Tra gli arrestati c’era anche il bitontino Michele Liso, condannato a 6 mesi e 20 giorni di reclusione; pena più alta per Nicola Abbrescia (8 anni e 20 giorni) e a seguire per Saverio Pappagallo (6 anni), Domenico Ponte (5 anni, 10 mesi e 20 giorni), Alessandro Tenardi (5 anni e 8 mesi), Michele Arciuli e Giuseppe Pappagallo (5 anni e 6 mesi), Gianfranco del Rosso (4 anni), Cosimo Damiano Spagnoletti (3 anni e 10 mesi), Donatella Caracciolese e Maria Fiore, compagna di Abbrescia (3 anni e 10 mesi), Cosma Damiano Grosso (3 anni e 8 mesi) e Giuseppe Petruzzella (1 anno e 4 mesi). Assoluzioni per Antonio Azzollini e Laura Zaccaria di Giovinazzo.