Dal Comitato consultivo misto Asl Ba – Dss n.3
– Bitonto – Palo del colle, Ufficio di Segreteria, e dalla Consulta del Volontariato – Comune di Bitonto riceviamo e
volentieri pubblichiamo.
Dopo le analisi sullo stato dell’arte della
struttura ospedaliera di Bitonto, condivise nel convegno Cgil “Riconversione
ospedaliera – opportunità per il territorio”, denunciamo ancora i gravi ritardi
nell’attuazione del Piano di Riordino dell’assistenza sanitaria territoriale a
seguito del processo di riconversione partito nel 2010.
Certamente l’ultimo ventennio è trascorso
nella schizofrenia tra l’impegno politico in materia sanitaria volto al
cambiamento ma dettato da un lungo periodo di difficoltà per i seguenti motivi:
1. continue
riorganizzazioni, riassetti strutturali ed organizzativi del servizio sanitario
regionale e dei piani assistenziali
2. discontinuità e
avvicendamenti continui nelle alte cariche di governament (assessori alla
salute, direttori generali, direttori distrettuali, direttori ospedalieri)
3. continui sprechi e
inefficiente controllo di gestione fino alla sanzione finale del piano di
rientro 2010-2012, addebitato interamente sulla sanità, sui cittadini e sul
loro diritto alla salute
4. scarsa capacità di
accogliere le opportunità della partecipazione e della governance con la
cittadinanza attiva, soprattutto nei livelli dirigenziali intermedi,
strumentali all’attuazione dei programmi strategici condivisi
5. disarticolazioni
tra le strutture di vertice e le strutture di base piuttosto che allineamento e
coordinamento gestionale
6. progressiva
precarizzazione dei servizi sanitari di prossimità, soprattutto nei
territori oggetto di dismissione ospedaliera con contestuale congestione degli
ospedali
7. paradossale
separazione tra servizi ospedalieri/distrettuali e prestazioni territoriali di
prossimità piuttosto che integrazione coordinata con i servizi distrettuali
specialistici e di diagnostica in caso di urgenza accertata (vedasi la
radiologia non eroga prestazioni al punto di primo intervento)
8. Piano regionale della Salute 2008-2010
travolto dalla grave situazione contingente regionale
Oggi in Puglia, dal 2010, non c’è ancora un
piano regionale della salute efficace, innovativo e ponderato che risponda ai
bisogni di salute in prossimità, soprattutto nel rispetto delle fasce fragili
della popolazione.
L’ esperienza virtuosa di crescita e di
governance reale ottenuta nelle politiche sociali regionali degli ultimi dieci
anni non è ancora avvenuta nelle politiche per la salute.
Mancano ancora metodi e strumenti concreti
per la governance reale della sanità e di fatto manca ancora la transizione
auspicata nel 2005 di passaggio dalla “politica sanitaria” alle politiche per
la tutela della salute incentrate sul cittadino-utente.
In una valutazione comparata, se nelle
politiche sociali regionali abbiamo oggi l’esperienza del piano sociale di
zona quale strumento reale di programmazione partecipata, nelle politiche
regionali per la salute non c’è ancora l’esperienza concreta del Piano
attuativo locale (Pal) e dei percorsi per la definizione partecipata dei Programmi
per le attività territoriali (Pat), sebbene previsti da tempo.
Se nelle politiche sociali c’è l’obbligodel nuovo patto per la partecipazione quale strumento formale reale
di governance locale, nelle politiche per la salute non c’e nulla o quasi!
Queste le nostre proposte da “cittadini
competenti” :
un Piano strategico regionale della
salute 2014-2016 costruito su nuovi paradigmi, che interpreti i bisogni e
le necessità reali e di prossimità della persona-utente, attraverso:
1. obbligatorietà di
modelli e strumenti di governance partecipata attraverso sottoscrizione di patti
di corresponsabilità locali
2. verifica di
efficienza e qualità attraverso monitoraggi in audit
3. emanazione di
linee guida omogenee e vincolanti, protocolli operativi per l’attuazione
immediata e reale delle disposizioni
4. massimo
coordinamento ed integrazione di risorse disponibili
5. corretta presa in
carico della persona-utente mediante l’integrazione e coordinamento dei servizi
offerti tra ospedale, territorio, medici di medicina generale e pediatri di
libera scelta, senza giochi di lobby ne’ sprechi di risorse
6. nuovo modello
organizzativo del dipartimento di urgenza emergenza, con punti di soccorso
avanzati, aperti 24 ore, integrati con i servizi di diagnostica erogati in prossimità,
nei territori ove sono stati dismessi gli ospedali
7. nuovo modello di
servizi in day service da erogare esclusivamente nei centri territoriali
attrezzati, non in concorrenza con gli omologhi servizi erogati presso ospedali
limitrofi, per decongestionare i grandi ospedali
8. definizione delle strutture distrettuali
a seguito delle riconversione in centri servizi sanitari territoriali
di seguito le proposte locali per il
territorio di Bitonto, Palombaio, Mariotto e Palo del Colle:
1. immediato utilizzo
delle risorse finanziarie già pianificate dalla asl bari nel piano di lavori
pubblici 2013 e non ancora spesi, sia per il la sede del distretto sia per le
sedi di dipartimenti (dipendenze patologiche via Castellucci) pari a circa 3
milioni di euro per interventi di ristrutturazione edilizia, adeguamenti
strutturali e riconversione
2. sottoscrizione
immediata di un patto di corresponsabilità locale per la pianificazione
strategica e multidimensionale degli interventi e delle risorse da destinare
3. immediato coordinamento ed erogazione
dei servizi specialistici e di diagnostica strumentale distrettuali, già
disponibili in prossimità anche per attività di triage nelle urgenze (esami radiologici
per le urgenze), attualmente non erogate
4. attivazione del poliambulatori di terzo livello.