Da oggi, 3 novembre, al via il servizio di refezione scolastica in 24 classi di scuola primaria e 45 sezioni di scuola dell’infanzia a Bitonto, Mariotto e Palombaio.
Ad oggi le iscrizioni al servizio hanno già superato quota 600.
Si partirà con le tariffe deliberate dalla Giunta comunale il 29 luglio scorso, che saranno valide sino al 31 dicembre: la mensa scolastica, infatti, insieme alle tariffe per i servizi cimiteriali e per il teatro, trattandosi di servizi a domanda individuale, ha subito una rimodulazione delle quote di compartecipazione a carico delle famiglie. Le tariffe per i primi 34 pasti (20 a novembre a 14 a dicembre sino alla pausa natalizia) del nuovo anno scolastico, pertanto, andranno dal 10% della prima fascia (valore ISEE sino a 500 euro) al 100% delle fasce dalla ottava alla decima (valore ISEE superiore a 14mila euro).
Da gennaio 2016, invece, entreranno in vigore le tariffe rimodulate dalla Giunta il 24 settembre e differenziate nelle vecchie 10 fasce: resteranno invariate le percentuali di compartecipazione delle famiglie delle prime tre fasce (valore ISEE sino a 4mila euro), mentre per le fasce dalla quarta alla nona (valore ISEE sino a 35mila euro) gli aumenti rispetto allo scorso anno scolastico saranno mediamente pari al 5%, ovvero poco più di 20 centesimi a pasto. Solo gli appartenenti alla decima fascia reddituale (valore ISEE superiore a 35mila euro) e coloro che non presentano alcuna dichiarazione circa il reddito familiare continueranno a pagare il ticket intero, che per l’infanzia ammonta a 4,13 euro e per la primaria a 4,48 euro.
I buoni pasto sono acquistabili in blocchetti da 7 e multipli: l’importo mensile da versare è calcolato su 21 pasti, escludendo le giornate di sabato e domenica.
L’impegno finanziario da parte del Comune per garantire il servizio, contribuendo alla spesa per i pasti degli alunni delle famiglie che non pagano il 100%, ammonta a 945mila euro (275mila per il periodo novembre-dicembre 2015, 670mila per il periodo gennaio-maggio 2016).
“Il disagio legato alla prima rimodulazione delle tariffe – spiega la vicesindaco Rosa Calò, che ha gestito nelle scorse settimane il teso dialogo con le famiglie – è stato amplificato dal nuovo ISEE, diventato dal 2015 più rigoroso e rispondente alle reali capacità economiche e finanziarie delle famiglie, molte delle quali sono passate da fasce più basse a scaglioni più elevati con il nuovo metodo di calcolo dell’indicatore. In ogni caso va sottolineato che solo per alcune fasce di reddito e solo per un limitato numero di pasti, quindi in via provvisoria, l’aumento è più consistente, nell’ordine di 35-38 euro al massimo per i 34 pasti sino al 31 dicembre”.
“Non va poi dimenticato – aggiunge la vicesindaco – che abbiamo mantenuto le riduzioni del 15% per il secondo figlio e del 30% per il terzo figlio iscritto alla mensa, oltre alle esenzioni riconosciute alle famiglie che versano in situazioni di particolare indigenza”.
Si partirà, inoltre, con il via libera del Dipartimento Prevenzione dell’ASL Bari alle modifiche al menù proposte dalla Commissione Mensa, sulle quali si è concentrato nei giorni scorsi il confronto tra Amministrazione comunale e genitori. Un via libera che contempla la possibilità di menù particolari in presenza di specifica certificazione pediatrica e l’attenzione per i bambini rifugiati e di altra religione.
“L’Amministrazione – commenta la vicesindaco Calò – ha mantenuto ferma la scelta del tempo prolungato e della mensa come tempo-scuola con forte valore educativo e formativo: non un semplice tempo-intervallo ma una preziosa opportunità per gli alunni di interazione, socializzazione, educazione alimentare e comportamentale. Si tratta di un vero e proprio arricchimento della proposta formativa, che comporta un maggiore numero di ore a disposizione dell’apprendimento e della didattica: più ore fuori casa a contatto con gli altri, in situazioni di continuo stimolo e conoscenza, di esperienza di graduale autonomia e responsabilità, acquisizione di regole di comportamento e buone prassi”.
“La nostra volontà di ampliare il più possibile e offrire a tutti i nostri ragazzi un tempo-scuola di qualità – aggiunge Calò – incontra la piena condivisione di dirigenti e docenti: il tempo prolungato garantisce un servizio utile alle mamme lavoratrici, che possono lasciare i loro figli a scuola più a lungo, garantisce ulteriori opportunità di lavoro per i docenti, considerando che per la mensa le scuole ottengono un organico rafforzato, e anche per gli operatori della mensa. Non possiamo, tuttavia, trascurare le resistenze che provengono dal alcuni operatori del mondo scolastico che poco favoriscono il servizio mensa per un «fastidio» personale verso il tempo prolungato”.
La vicesindaco, poi, si sofferma anche sulle polemiche che hanno accompagnato il confronto sulla mensa.
“Tra polemiche e protagonismi, barricate e rincorse allo scoop – chiarisce la professoressa Calò – si è percorso un cammino che ci ha portato ad incontrare genitori e dirigenti scolastici, per affrontare le questioni riguardanti le tariffe e il menù (varietà, stagionalità, modalità di cottura…). Con i dirigenti, in particolare, abbiamo concordato una linea di indirizzo condivisa nel rispetto delle competenze delle singole istituzioni: il tempo mensa non usufruito sarà considerato assenza e di questo ne saranno responsabili i genitori. Gli incontri con il presidente della commissione mensa e la responsabile del servizio qualità della ditta aggiudicataria del servizio mensa, poi, sono serviti per chiarimenti sulle criticità emerse e favorire una migliore informazione da fornire alle famiglie”.
Ed aggiunge: “Ci sono state molte strumentalizzazioni politiche e non. La questione mensa è stata un banco di prova per molti cittadini attivi, che hanno preso a cuore questo problema caricandolo però di una componente polemica esasperata, nonostante la volontà più volte ribadita dall’Amministrazione di comporre nel modo migliore le richieste avanzate. La questione non meritava, poi, la discesa in campo dell’on. Cariello, che si è fatto garante e patrocinatore di soluzioni già peraltro avviate da tempo a buon fine dall’Amministrazione Abbaticchio. Immaginiamo che l’on.Cariello sia impegnato con determinazione nella soluzione di problemi ben più complessi che riguardano il nostro territorio. Non crediamo nei salvatori della patria propensi a raccogliere consenso sulle fatiche di altri, piuttosto in un risultato raggiunto anche attraverso un confronto duro.
L’auspicio, pertanto, è che la vis partecipativa e critica di molte cittadine e cittadini possa essere spesa anche per altre questioni di rilevante importanza civica”.