Vaccini, sempre solo vaccini.
Corre su questo tema, adesso, la polemica a distanza tra il sindaco Michele Abbaticchio e “Bitonto 5 stelle”, ossia gli attivisti grillini della città.
Oggetto del contendere è sempre l’ordinanza con cui il primo cittadino obbliga i bambini dai 6 anni in giù a vaccinarsi per poter frequentare l’imminente anno scolastico, con tanto di presentazione di certificazioni vaccinali (leggi qui articolo https://bit.ly/2LFUIFO).
Dopo le punzecchiature dei giorni scorsi, i pentastellati tornano a criticare il primo cittadino con un post apparso sulla propria pagina Facebook.
“Il sindaco di Bitonto, nel tentativo difendere una ordinanza inutile e facilmente impugnabile, sulla documentazione vaccinale da portare a scuola, sposta la discussione sul piano ideologico e fazioso, servendosi di un atto pubblico. Un bravo amministratore locale non opera in questo modo.
Egli cerca di alimentare la distanza ideologica tra chi è pro e contro al fine di difendere il proprio ridicolo provvedimento, sfruttando le crepe di incosciente allarmismo della responsabilità genitoriale.
Vantandosi che oltre il 95 per cento dei bambini bitontini si sia recato all’ASL per vaccinarsi (come prevedibile visto la rispondenza coi dati nazionali), attesta inconsciamente come i dati dell’Anagrafe vaccinale funzionino e dimostra l’insussistenza di un reale pericolo per le scolaresche giacché era già facilmente prevedibile dall’esperienza del 2017 su scala nazionale che la fatidica soglia di immunità di gregge sarebbe stata largamente oltrepassata.
L’immotivata psicosi collettiva creata dall’ordinanza ha contribuito a creare il caos negli uffici vaccini ASL impreparati a questa invasione.
La notizia rende superfluo il provvedimento anche nel caso avesse potuto produrre effetti pratici oltre a quello di costringere gli alunni a presentare una superflua documentazione. Il primo cittadino, nonché primo rappresentante dello Stato sul territorio, forse non è a conoscenza del protocollo di intesa tra ASL e dirigenti scolastici per lo scambio dei dati relativi alle vaccinazioni, firmato già dal 2017”.