Essere un centro per la fabbricazione digitale a servizio dell’intera area metropolitana di Bari e punto di riferimento per l’avanzamento tecnologico interdisciplinare nei settori della formazione e della ricerca, rivolgendosi al mondo della scuola, dell’università e dell’impresa.
È questo l’obiettivo che si pone FabLab, il centro tecnologico per la fabbricazione digitale, inauguratosi sabato mattina nella zona artigianale di Bitonto.
«Questa che stiamo celebrando sarà una struttura che servirà a valorizzare le competenze, le potenzialità delle persone, a mettere attorno allo stesso tavolo le università e la ricerca e ad accorciare la distanza tra il mondo del sapere e quello del fare» è il commento del sindaco metropolitano Antonio Decaro, che loda «l’ennesima dimostrazione di apertura del Politecnico di Bari al mondo produttivo».
La struttura è, infatti, frutto della collaborazione con il Politecnico di Bari. A rappresentarlo, al taglio del nastro, è il suo rettore Eugenio Di Sciascio, che parla di prima parte di una scommessa vinta: «Le premesse ci sono tutte. Siamo chiamati a sviluppare il nostro capitale umano, a cogliere le sfide dell’innovazione e per il Politecnico tutto questo è parte di una strategia volta all’apertura alle imprese. Il problema vero è che si può essere protagonisti senza andarsene, ma radicandosi sul territorio, anche perché esistono opportunità e tipologie di lavoro che sono ancora da inventare, come sottolinea una ricerca dell’Ocse, secondo cui gran parte degli studenti di oggi farà un lavoro attualmente inesistente. Dunque, ben vengano questi esperimenti, anche perché la Puglia ha ancora delle opportunità di finanziamento che altre regioni non hanno. Esistono oggi possibilità per crescere che noi dobbiamo mettere a disposizione dei nostri giovani».
Opinione condivisa dal commissario straordinario dell’agenzia ARTI Puglia, Vito Albino, che ricorda come recentemente l’Ocse abbia anche denunciato il drammatico gap sul digitale da cui l’Italia è affetta: «Ci sono molte persone con un profilo formativo inadatto. Il Fablab può essere un buono strumento per ridurre questo gap».
La struttura creata per volontà del Comune di Bitonto, che vi ha investito propri fondi di bilancio e che si farà carico dei costi di gestione. Lo sottolinea il sindaco Michele Abbaticchio, parlando di conclusione di un percorso iniziato 40 anni fa, ricordando che l’opera fu finanziata nel 2008 e sottolineando anche il ruolo degli ex assessori Vito Labianca (giunta Valla) e Nicola Parisi (prima giunta Abbaticchio).
Il primo cittadino evidenzia anche come all’interno del FabLab ci sarà una collaborazione con Cinecittà, per progetti riguardanti il cinema e la produzione audiovisiva: «È un’operazione fondamentale in un periodo in cui la politica spesso non ragiona in un’ottica di innovazione, essendo impegnata a rincorrere la rabbia di chi soffre attraverso il populismo. Una rabbia giusta, ma chi soffre non ha tempo e risorse per immaginare una società futura. Ed è questo il compito della politica».
Il centro servirà, inoltre, a portare avanti un progetto di collaborazione e gemellaggio con il Comune di Matera, nell’ottica di Matera 2019. A sottolinearlo è l’assessore all’Innovazione tecnologica del capoluogo lucano Enzo Acito, annunciando, insieme ad Abbaticchio, che all’interno della struttura sarà portato avanti un progetto volto a produrre giocattoli con le fattezze dei nostri monumenti, per imprimere anche nei bambini il legame con il nostro territorio.
«Questo centro sarà un incubatore di idee a disposizione delle nostre aziende» è la conclusione del sindaco, invitando le imprese ad affacciarsi.
Un invito a cui risponde il Comitato Zona Artigianale, auspicando che la struttura sarà utile allo sviluppo della zona.
Il FabLab è diretto dall’ex assessore all’Urbanistica Nicola Parisi, presente all’inaugurazione per sottolineare l’approccio connettivo che, a suo dire, caratterizzerà l’attività svolta all’interno: «Vi saranno persone con esperienze in diversi settori. L’attività e la ricerca saranno caratterizzate dall’attenzione alle esigenze del territorio e dei suoi attori, come le piccole e medie imprese che spesso non hanno il tempo per impegnarsi ad innovare, prese dalla necessità di inseguire il mercato».
Tra chi, sin dal principio, ha portato avanti l’idea alla base del centro, c’è il giovane Vitantonio Vacca che, annunciando che all’interno saranno ospitati ragazzi e studenti per corsi e progetti vari, auspica che il tutto sia di aiuto soprattutto ai giovani.