Dal M.A.B. (Movimento Agricoltura di Base) riceviamo e pubblichiamo.
Sabato 21/7 la manifestazione di sostegno a Gino Ancona, cui sono stati vandalizzati col fuoco dieci alberi di ulivo a seguito delle sue prese di posizione sulla falsa epidemia di xylella, si è trasformata in un momento importante per l’olivicoltura di tutta la Puglia che era rappresentata con olivicoltori della Capitanata, del brindisino, del leccese oltre che i numerosi di Bitonto e dintorni.
La manifestazione ha registrato la presenza dei senatori Ciampolillo e De Bonis i quali hanno illustrato la procedura della “commissione parlamentare d’inchiesta sulla xylella” annunciando che la richiesta è stata assegnata alle commissioni senatoriali competenti e inserita per essere messa all’ordine del giorno del Senato della Repubblica. Ora occorre una adeguata spinta popolare, hanno fatto presente i senatori, per accelerare l’iter.
L’agricoltore Roberto Polo, leccese, ha illustrato come con la cura e la coltivazione corretta degli alberi che ricostituiscano gli elementi nutritivi nel terreno (che sta diventando sterile a causa dell’uso smodato di agenti chimici, pesticidi, erbicidi, ecc.) gli alberi disseccati tornano a vegetare ed a produrre. Infatti, è emersa una cosa importante: gli alberi disseccati non muoiono, ma riducono il metabolismo, sono avvizziti. Quindi pronti, appena le condizioni lo permettono, a riprendere il vigore vegetativo. Molti agricoltori presenti, alla fine dell’assemblea hanno chiesti chiarimenti sulle cure che fanno rivegetare gli alberi.
Antonio de Franco, del coordinamento regionale del M.A.B., ha evidenziato come la Regione Puglia sia obbligata a rivedere la quarantena ed il contenimento essendo del tutto inutile tagliare gli alberi. Citando i risultati dei campionamenti dell’ARIF regionale De Franco ha fatto presente che non esiste alcuna epidemia che si sta diffondendo ma il disseccamento resta fermo dove si è manifestato tra il 2013 ed il 2015. Sposando le conclusioni della trasmissione della Rai, Quark diretta da Piero Angela puntando il dito sugli errori commessi dal gen. Silletti, si è invitato la Regione a rivedere le decisioni prese in questi anni affinando meglio la capacità di applicazione dei report della ricerca scientifica che oggi sono mortificate con scelte estremiste che stanno danneggiando l’olivicoltura.
Insomma la “bufalite” meglio analizzata dalla giornalista antimafia tedesca Petra Reski e riportata con un bel saggio di recitazione da parte della moderatrice della serata, l’attrice Stefania Bove, è stata messa a nudo in tutti i suoi aspetti e finalmente dopo questa manifestazione di Bitonto, il settore sa come può essere superata. Gli olivicoltori, pur essendo di ben cinque province diverse della Puglia (mancava solo Taranto), hanno denunciato i rischi connessi all’obbligo che l’AGEA intende fissare sui livelli di qualità della produzione. Nello stato di emergenza, è in serio pericolo la titolarità delle quote di produzione P.A.C. e la percezionedell’integrazione. Se si fosse costretti a passare tramite l’O.P. olivicola i soldi dei produttori finirebbero in tasca alla Organizzazione di Prodotto. PROPRIO DA BITONTO, DAL CENTRO DELLA OLIVICOLTURA PUGLIESE PARTE LA DIFFIDA DEI PRODUTTORI: GIU’ LE MANI SUI SOLDI ELE QUOTE AGEA.
Un particolare grazie va a Gino Ancona per il suo impegno senza il quale l’importante manifestazione non sarebbe stata possibile, insieme alla solidarietà per il vile atto di cui è stato fatto oggetto.