Dal Coordinamento MLPV Bitonto, Palombaio e Mariotto riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Il 10 dicembre scorso, il Movimento La Puglia per Vendola di Bitonto, Palombaio e Mariotto ha
richiesto al sindaco, tramite comunicato stampa (http://www.dabitonto.com/politica/r/carta-di-pisa-mlpv-vogliamo-sapere-i-nomi-dei-consiglieri-che-votarono-contro/2028.htm) diavviare una procedura di modifica della
Carta di Pisa, integrandola con disposizioni che regolino la parte etica
degli affidamenti diretti dei servizi e non solo degli incarichi pubblici,
rivedendo affidi “in essere” e promuovendo bandi e gare regolari come è stato
fatto per il Servizio Civile. Richiesta legittimata dall’art.22 dello stesso Codice Etico, ma che ad oggi non ha ricevuto
alcuna risposta.
Inoltre, sempre nel suddetto comunicato, abbiamo
richiesto l’atto concreto di rendere alla cittadinanza i nomi dei consiglieri
comunali che non hanno condiviso la scelta
del Collegio dei Revisori come
organo di controllo sulle nominein enti, consorzi, comunità e società pubbliche o a partecipazione pubblica.
Dal verbale del Consiglio comunale n.73
del 01/10/2013 abbiamo appurato che tutta l’opposizione, tranne un
astenuto, ha espresso voto contrario sulla scelta del comitato di garanzia. Uno
degli ordini del giorno prevedeva l’individuazione e la nomina dei
rappresentanti del Gal Fior d’Olivi e della Conca barese, ma i consiglieri si
son ritrovati ad esprimersi su tutt’altro argomento, ovvero sulla designazione di un organo di controlloche presumiamo sia stato precedentemente “concordato” con i consiglieri di
maggioranza o scelto “autonomamente” dal sindaco, delegittimando le funzioni
dei consiglieri di opposizione e giustificando la decisione con una inesistente urgenza data dai tempi
ristretti. D’altronde il comitato di garanzia avrebbe dovuto vigilare sulla
nomina afferente al Gal (e non se ne hanno notizie, vista l’urgenza) ma non su
quella della Conca barese, di cui il sindaco si è riappropriato annullando
all’improvviso un avviso pubblico in cui speravano già una decina di candidati
(sempre per motivi d’urgenza!).
Ed ecco che il 3 dicembre arriva l’avviso pubblico per
gli incarichi a n. 2 unità in part-time al 30% e a tempo determinato di
“collaboratore dell’organo di governo”. Ma già un mese prima erano noti (agli addetti ai lavori) i
nominativi di coloro che avrebbero ottenuto l’incarico.
Ci sorge, dunque, il ragionevole dubbio che l’avviso,
riferito alla ricerca del profilo in materia di europrogettazione, sia stato redatto ad
hoc per quel già stretto collaboratore
del primo cittadino dato che, tra 47 candidature, il suo curriculum risulta
essere l’unico “certificante tutte le
caratteristiche richieste”. Premettendo che non insinuiamo che il prescelto
non possegga le competenze in merito, ci induce a riflettere la modalità di conferimento dell’incarico.
Indicendo un avviso pubblico aperto ad altre candidature, si è voluta dare una parvenza di garanzia di trasparenza, di merito e
di pari opportunità, facendo credere alla cittadinanza che i candidati fossero
in competizione fra loro e che i rispettivi curricula fossero stati considerati.
La procedura è del tutto legittima come si evince dall’art.29 del Regolamento
Generale di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi, ma si è voluto far
risultare l’incarico professionale collegato alla sfera gestionale
dell’Amministrazione una nomina che è,
invece, di carattere politico e fiduciario. Inoltre le risapute e ripetute
distanze prese dal primo cittadino nei confronti del Partito Democratico localenon si rispecchiano affatto nella scelta
politica di questa nomina, visto che il suo “braccio destro” è da tempo
tesserato proprio nelle file del PD barese, ma formatosi in quello bitontino.
Quindi tra affidamenti diretti ambigui che portano
vantaggio personale a livello mediatico (si veda determinazione dirigenziale
n.160 del 23/11/2012), nessuna considerazione per le nostre proposte
“trasparenti”(art.22 Carta di Pisa), avvisi pubblici ritirati (nomina Conca
Barese), comitato di garanzia designato in modo autonomo e l’escamotage dell’avviso pubblico “cucito
su misura”… siamo davvero sicuri del
“modello Abbaticchio”?
Ci proviamo… ma
non riusciamo a scorgere quei messaggi di “novità” e “discontinuità”, ma solo
metodi da vecchia politica. Se alcuni sostenitori della campagna elettorale
pro Abbaticchio sono stati accontentati, quanti altri sono in attesa?
ATTENDIamo…