«Mi sento coinvolto e preoccupato, ma assolutamente non disponibile ad arrestare tutte le iniziative che possono creare un contrasto civile e legittimo alla ondata di criminalità che ha sommerso in questi giorni la nostra Città, con Bari e Conversano in particolare».
È un sindaco Michele Abbaticchio amareggiato ma non per questo rinunciatario quello che commenta gli ultimi episodi di criminalità cittadina, episodi che stanno mettendo la città in subbuglio e nella disperazione più completa.
«Non ci sono alternative – prosegue il primo cittadino. Uniamoci, denunciamo, restiamo presso il nostro territorio e le sue attività commerciali. Aumentiamo la videosorveglianza pubblica, ma implementiamo anche, se possibile, quella privata a difesa del nostro giardino e dello spazio pubblico immediatamente antistante. Creiamo le iniziative pubbliche che uniscano i nostri ragazzi, ma non fermiamo quelle private che uniscano le famiglie in porzioni di territorio. Giriamo a piedi ed in bici, il piu’ possibile, perchè l’auto lascia lo smog e la sensazione di rapido abbandono di quello che ci appartiene maggiormente. Parliamo di legalità ai bambini e nelle scuole non dimenticando di offrire il buon esempio, perchè il futuro delle nuove generazioni non sia già scritto dal presente. E non giriamo lo sguardo: anche avere paura delle ritorsioni non deve farci dimenticare la denuncia anonima o quella attuata tra mura istituzionali discrete o amiche».
Nei giorni scorsi, Abbaticchio ha scritto al Prefetto Mario Tafaro ed al ministro dell’Interno Angelino Alfano «per far capire loro che io e il Comune ci mettiamo a completa disposizione per essere attività di supporto al loro operato», dice il sindaco all’emittente televisiva “Antennasud”, ricordando come «domani, giovedì, sono stato invitato in Prefettura per discutere con tutte le autorità competenti in materia di sicurezza, chiedendo come poter collaborare con chi, in questa fase delicata per tutti, deve garantire una condizione dignitosa al territorio senza ricevere le armi giuste, a mio parere, dal potere legislativo statale. Il Prefetto, quale rappresentante delle forze dell’ordine, saprà comprendere che la Città che rappresentiamo in questo momento non è un territorio da condannare, ma da incentivare nel suo percorso di progressiva valorizzazione e riappropriazione delle proprie risorse naturali e culturali».
Il primo cittadino, poi, si sofferma anche sulla proliferazione di armi che ha investito la città. «Fino a qualche anno fa, le armi erano un lusso che soltanto pochi potevano permettersi, mentre adesso sono alla portata di tutti. Questa diffusione è un fatto certamente anomalo in questo periodo. Quello che è certo è che siamo davanti ad un vero e proprio business e traffico d’armi che sta toccando in maniera esponenziale la nostra comunità e che finisce nelle mani della manovalanza cittadina».