L’associazione Mariottolibera torna a sollevare il problema della raccolta
differenziata nelle frazioni, con una lettera inviata al sindaco qualche giorno
fa.
Questa volta, ad essere sotto accusa è la maggiorazione sulla tassa dei
rifiuti, che scatterà in questo mese per i Comuni che non abbiano raggiunto un
risultato pari al 40%.
Un provvedimento avvertito come ingiusto e
fortemente punitivo dagli abitanti delle frazioni, dal momento che essi praticano
la differenziazione sin dalla sua entrata in vigore.
“I
cittadini delle frazioni sono consapevoli che la pratica della raccolta
differenziata sia doverosa”, si legge nella lettera, “e sono i primi ad essere convinti che essa debba continuare in modo
sistematico. Oltre a tale consapevolezza, però, ne è maturata un’altra: unitamente
all’obbligo della differenziata, si deve pensare anche a meccanismi premiali”.
Il rischio, secondo l’associazione, è che i
cittadini rinuncino a proseguire nella separazione dei materiali e che,
pertanto, non si riesca ad aumentare la raccolta del 5% entro giugno 2014, forse unica condicio per evitare il pagamento dell’eco-tassa da parte del
Comune.
“Al di
là delle diverse responsabilità di tale ed eventuale decisione”, continua
la lettera, “i cittadini delle frazioni e
del centro storico bitontino, che differenziano con risultati più che
lusinghieri, potrebbero essere indotti ad abbandonare definitivamente questa
loro condotta”.
La proposta di Mariottolibera, dunque, è
quella di introdurre nell’immediato provvedimenti
a favore dei cittadini virtuosi, senza attendere ulteriormente che venga
istituita la gestione integrata dei rifiuti (ARO).
“Il
fermo auspicio di noi tutti”, concludono i membri dell’associazione, “è che i conteggi per misurare la “virtuosità”
dei comportamenti dei cittadini di frazioni e del centro storico di Bitonto e,
quindi, l’effettiva percentuale di rifiuti differenziati comincino a partire da
questi primi giorni del nuovo anno, in modo da disporre prontamente di un
dato-raccolta attendibile già entro maggio e predisporre una differenziazione
del pagamento o la non-applicazione dell’odiosa tassa”.