Si fa un gran parlare, oggigiorno, di progresso tecnologico, biomedicale, scientifico, ma, per quanto paradossale sia, tale evoluzione, che è progresso umano di cui tutti sono fruitori, pare debba fare il paio, e convivere, con atti di barbarie e inciviltà intollerabili. Come ad esempio quelli perpetrati a danno degli animali, compresi cani e gatti, considerati tradizionalmente ed empaticamente vicini all’uomo.
Nelle ultime settimane, segnalazioni di alcuni residenti di Mariotto hanno fatto emergere una realtà incresciosa: quella dei gatti e cani, non solo randagi, fatti bersaglio di fucili e carabine a piombini.
In alcuni casi, secondo la potenza di tiro, queste armi riescono “solo” a ferire l’animale, infliggendogli però pesanti sofferenze che durano anche giorni; altre volte, specie quando sono colpiti gli occhi o la gola, per il gatto o il cane non c’è alcuna speranza di sopravvivere.
Il macabro argomento è stato oggetto anche di una discussione sui social network da cui è emersa la proposta, espressa dal consigliere Pd Gaetano de Palma, di procedere a una denuncia comune verso ignoto, con segnalazione dei luoghi in cui sono avvenuti tali fatti barbarici.
Negli ultimi tempi a Mariotto, in alcune zone del paese, sono stati ritrovati corpi di gatti crivellati dai detti pallini, oltre a gatti in buona salute (e anche cani) di colonie o di proprietari privati, feriti o misteriosamente spariti e mai più visti ritornare.
La triste consapevolezza che a volte se ne ricava è che molte di quelle creature indifese siano state fatte gratuitamente oggetto dei maltrattamenti e bersagli mortali, come fosse una sorta di divertimento sportivo, un tiro al bersaglio senza alcun cristiano riguardo per quelle vite.
E’ quasi pleonastico e avvilente, a questo punto, dover ricordare e ribadire che sparare a un animale è reato e che segnalare i tanti, troppi casi di maltrattamenti, avvelenamenti, ferimenti e violenze a danno degli animali è un dovere cui tutti quelli che vogliano dirsi “civili” non dovrebbero sottrarsi.