Mai più – in occasione di feste pubbliche, manifestazioni, assemblee, concerti, sagre, mercatini ed eventi in aree e luoghi pubblici, aperti o chiusi, sia occasionali che periodici patrocinati dal Comune o realizzate in strutture pubbliche – commercializzare, utilizzare e distribuire, contenitori e stoviglie (piatti, bicchieri, posate, bastoncini mescolatori, cannucce, etc.) che non siano realizzati in materiale riutilizzabile o biodegradabile e compostabile.
Pugno duro del sindaco Michele Abbaticchio che, nella giornata di ieri, ha firmato un’ordinanza con la quale, in pratica, dichiara guerra alla plastica monouso, per lo meno negli eventi realizzati da e nelle strutture di proprietà comunale.
Il divieto partirà dal 1° luglio e si tratta, in realtà, di un preciso progetto studiato e messo a punto da Palazzo Gentile. Si chiama “BITONTO LIBERA DALLA PLASTICA”, altrimenti detto riduzione dei rifiuti; incremento della raccolta differenziata, mitigazione dell’impatto ambientale dei materiali di uso comune in plastica; rendere più economico lo smaltimento dei rifiuti, aumentando la quota di rifiuti destinati verso forme di conferimento meno costose (compostaggio); diminuire il ricorso a materie prime non rinnovabili (petroli) favorendo l’utilizzo di materie prime rinnovabili; orientare e sensibilizzare la comunità verso scelte e comportamenti consapevoli e virtuosi in campo ambientale.
Con l’ordinanza in questione, però, il primo cittadino non fa altro che recepire, in qualche modo, una precisa direttiva che arriva da Bruxelles. Un paio di mesi fa, infatti, il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva – entrerà in vigore, però, non prima del 2021 – il divieto di utilizzo delle posate di plastica monouso (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette), piatti di plastica monouso, cannucce di plastica e contenitori per alimenti e tazze in polistirolo. A cui vanno preferiti contenitori biodegradabili o riutilizzabili, che immettono nell’atmosfera meno anidride carbonica.
Per i detrattori e refrattari dei divieti previsti nell’ordinanza, è prevista una sanzione pecuniaria che vai dai 50 ai 500 euro.