Locali molto piccoli, non arieggiati e non dotati di impianti di climatizzazione, personale troppo ridotto per l’utenza, meno sedute di terapia del dovuto e liste d’attesa interminabili.
Per i tanti piccoli pazienti della Neuropsichiatria infantile di Bitonto, poter ricevere le cure necessarie diventa giorno dopo giorno un’Odissea.
I disagi da sopportare sono davvero infiniti per loro e per le loro famiglie, che hanno deciso di far ascoltare la loro voce, denunciando le problematiche e le carenze strutturali.
Tra le critiche mosse, che i genitori si riservano di trasmettere anche all’URP della ASL, prima di tutto l’inadeguatezza della sede.
Gli spazi, adibiti ad accogliere i bambini, tra cui anche diversabili e soggetti con disturbi dello spettro autistico, sono troppo piccoli e poco confortevoli per ospitare le attività. Oltre alla mancanza di aerazione e all’assenza di condizionatori, le stanze, alcune delle quali ex celle destinate al riposo delle suore che anni fa occupavano la struttura, necessitano di riparazione del pavimento, sconnesso in molte parti, e di interventi di ripristino della pitturazione.
Per accedervi, inoltre, i piccoli devono percorrere un corridoio di accesso esterno, giudicato non conforme alla normativa sulla sicurezza, e una zona esterna, assolata e fredda nelle stagioni più rigide, oltre che non sufficientemente pulita, ora adibita ad ulteriore sala di attesa, a causa dell’emergenza COVID.
I genitori hanno inoltre denunciato la mancanza di un bagno idoneo per disabili, costretti ad utilizzare i servizi presenti, spesso anche sporchi, a causa di un’inadeguata organizzazione delle pulizie ordinarie e straordinarie.
Della pulizia degli ambienti e dei bagni, devono quindi spesso farsi carico gli operatori.
Altra nota dolente è appunto il personale, troppo ridotto per assicurare il giusto trattamento a tutti gli assistiti. Situazione che causa anche lunghissime liste di attesa. Per i servizi di logoterapia e psicomotricità, bisogna aspettare infatti anche 30 mesi.
Necessario è dunque risolvere al meglio e repentinamente i problemi sollevati, senza tuttavia costringere gli utenti a cambiare sede che, essendo sita in zona centrale, è facilmente raggiungibile anche dai non bitontini.
I genitori, pronti a costituire un gruppo-famiglia a supporto del Servizio, hanno appreso inoltre dell’interessamento alla questione dell’amministrazione, nella persona del sindaco Michele Abbaticchio e dell’assessore ai Servizi Sociali, Gaetano Depalma. Un’attenzione che ci si augura possa presto tradursi in atti concreti.
“Chiediamo spazi e servizi idonei per i nostri figli” è l’appello unanime delle famiglie, pronte a far sentire ancora la loro voce.