Da dieci anni
a questa parte “Lo scrigno dei talenti”(ex “ABC dei sogni”) è la più importante risposta sul territorio al forte
rischio di dispersione scolastica minorile e conseguente devianza. Il progetto
nasce dalla forte consapevolezza del fatto che le istituzioni debbano fornire
ai minori un sistema formativo integrato, in cui le loro famiglie vengano
coinvolte e sostenute, per evitare un’educazione basata su “spezzoni formativi
discontinui”, e per favorire un modello educativo coerente e continuo.
Per l’a.s. 2015/2016 “Lo scrigno dei talenti 3” ha visto coinvolte tredici
realtà insite nel territorio bitontino: Parrocchia
S. Egidio Abate, Parrocchia San
Silvestro Crocifisso, Fondazione SS. Medici Cosma e Damiano, Parrocchia S. Giovanni Evangelista –
Cattedrale, Associazione La Macina,Associazione Ladri di Biciclette, Parrocchia Maria SS. Addolorata(Mariotto), Associazione Anspi S.
Agostino, Parrocchia Santa Caterina,Parrocchia S. Leucio, Cooperativa Madi (Palombaio), Parrocchia SS. Sacramento.
Ben 260 minori della fascia elementare,
media e biennio scuole superiori hanno potuto beneficiare del servizio di
sostegno scolastico e, parallelamente, godere di laboratori di varia natura
realizzati dalle singole cooperative, parrocchie e associazioni.
Fondamentale
è stato il prezioso lavoro dei 72
operatori che, supportati dalla dottoressa
Maria Antonietta Speranza e dagli uffici dei servizi sociali, coadiuvati
dal tutor del progetto Daniele
Vallarelli, dai coordinatori dell’ente capofila (la parrocchia di S. Egidio
Abate) Loredana Lavopa e Domenico Guarnieri e assistiti dalla dottoressa Carmela Elia, psicologa e
psicoterapeuta, si sono impegnati quotidianamente nel supportare la crescita e
lo sviluppo psico – fisico – sociale e culturale dei minori coinvolti.
Le attività
trasversali hanno avuto grande rilevanza in questa edizione de “Lo scrigno dei
talenti 3”. Partendo dall’ultima in ordine di tempo, grande successo ha avuto
la festa finale tenutasi il 9 giugno
scorso presso l’atrio del palazzo comunale. La festa si è sviluppato intorno allo
“Spettacolo di magica scienza” del fisico Alessio Perniola, che ha lasciato i
bambini meravigliati di fronte a trucchi di magia per mezzo della scienza.
Diversi
ragazzi appartenti alle varie realtà del progetto hanno preso parte all’ “XI Memorial Rossiello”, svoltosi il 21
marzo e 18 aprile presso il campo sportivo della parrocchia di S. Leucio.
Il 4 e l’11
aprile scorso tutti i bambini e i ragazzi de “Lo Scrigno dei Talenti”
hanno partecipato con entusiasmo al progetto trasversale “Salti in Mente”, progetto di azione sociale e di sensibilizzazione
sulla gestione e sul riconoscimento delle emozioni. Promosso e co – finanziato
dalla Soc. Coop. Soc. Anthropos e
dal Comune di Bitonto con la collaborazione dell’Associazione Anspi S.
Agostino, della Parrocchia di S. Leucio e dell’U.S. Bitonto, il progetto “Salti in Mente” ha l’obiettivo di
combattere lo stigma sociale sulla malattia mentale e di tendere ad una cultura
senza pregiudizi attraverso il gioco e lo sport.
Durante la
festa finale, il sindaco Michele
Abbaticchio si è detto soddisfatto della riuscita di questo progetto: «Si tratta di un progetto importante, che istituzionalizza
la collaborazione tra il comune e le associazioni e le comunità parrocchiali e
che ha come requisito fondamentale di presentazione del progetto proprio questa
collaborazione. Il progetto, che prevede un investimento di centinaia di
migliaia di euro, ne vale molto di più. Se il progetto fosse svolto da imprese
sociali che impieghino professionisti del settore retribuiti avremmo un costo
notevolissimo, superiore per 4/5 volte di quello attuale. L’aspetto più
rilevante del progetto è la finalità: garantire ai minori che sono
potenzialmente a rischio di restare sulla strada e abbandonare la scuola
un’alternativa, una strada in cui poter credere in qualcosa. Grazie a questi volontari,
fantastici ragazzi, che portano avanti questo progetto riusciamo a garantire
dei numeri elevatissimi».
Dello stesso
avviso l’assessore al welfare ed integrazione socio-sanitaria Francesco Scauro: «Siamo contentissimi che alla fine di un percorso ci sono ancora tanti
bambini entusiasti. Il che significa che abbiamo colto nel segno: sul
territorio la rete che abbiamo cercato di instaurare sta funzionando alla
perfezione. L’esperienza ci porta a dire che queste azioni devono diventare
azioni di sistema, cioè azioni che devono essere messe in campo a prescindere
dall’amministrazione “regnante”. Chi verrà sa di trovare una realtà
fertilissima ed è anche grazie al lavoro di parrocchie e associazioni, le nostre
sentinelle del territorio, che l’amministrazione e gli uffici sociali sono
informati su ciò che accade sul territorio. Sono loro il vero osservatorio
della povertà, fatto di tante sentinelle che mettono nelle condizioni l’amministrazione
di fare le cose giuste. Mi ha fatto piacere che un’altra associazione, l’Anthropos,
ha fatto parte di questo progetto e ha messo a disposizione dei fondi per
questo progetto. Questo è bello: significa collaborazione, significa credere
nell’utilità di questo progetto. La forza di continuare in questo progetto è la
volontà da parte nostra di togliere questi bambini dalla strada e di educarli ai
valori della coesistenza e della cooperazione».
Si spera che,
anche nei prossimi anni, questo progetto venga riproposto, continuando a remare
con forza in un’unica direzione: il benessere dei nostri bambini.