In questi ultimi due mesi la scuola è diventata improvvisamente protagonista di testate giornalistiche e televisive e quasi monito per tutti con lo slogan “La scuola non si ferma”. E non si è proprio fermata la scuola. Energie di giovani discenti e instancabili volontà di docenti insieme hanno lottato per non perdere il senso più vero della scuola ovvero un rapporto fatto di umanità senza il quale la cultura diventa sterile informazione e non autentica formazione. Sono mancati il suono della campanella, i banchi, le complicità, il vociare delle ricreazioni ma abbiamo cercato tutti di non sottrarre alla nostra vita, la scuola. La scuola si è spostata a casa e sono state coinvolte anche le famiglie i cui membri, costretti tutti a condividere gli stessi spazi, hanno stabilito contatti diversi. Genitori che avevano lasciato i banchi molti anni fa hanno sentito risuonare in casa voci di docenti che parlavano di argomenti tanto lontani nel tempo, e fratelli e sorelle più piccoli si sono visti costretti al silenzio e hanno dovuto cedere ai più grandi i loro spazi, diventati improvvisamente postazioni per pc e videolezioni. Tante le difficoltà. Spesso però tutto questo ha creato legami più solidi e ha spinto quasi inavvertitamente a imparare tutti insieme. Il video realizzato dalla 1°A del Liceo delle Scienze Umane è nato dall’esigenza di testimoniare una nuova realtà, costruita giorno per giorno senza una linea guida già sperimentata, ma certamente in adesione agli input sin da subito giunti dalla Preside del Liceo, Professoressa Antonia Speranza, perché si realizzasse una didattica a distanza coinvolgente, formativa, entusiasmante. E allora, se il coronavirus ha colpito mentre a scuola in Geostoria si studiavano epidemie, pandemie guerra del Peloponneso e peste di Atene, come non continuare, attraverso lo schermo, a riflettere su quanto stesse accadendo e quanto fosse già accaduto? Il video è ricco di scuola e di vita, girato proprio mentre sembrava che la scuola non ci fosse più e la vita stesse sfuggendo. E’ una testimonianza autentica, nell’ottica della inclusività, priva di formalismi e retorica, a tratti commovente. Vera, in una parola. E per questo ci piace trasmettervela.
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