Dallo
scorso di 18 aprile, per tre lunedì di seguito, Sky Arte trasmette gli short
movies realizzati da Apulia Film
Commission all’interno del progetto IPA-
arTVision– a live art channel su Claudia
Giannuli, Michele Giangrande e Pierpaolo Miccolis, i tre artisti
selezionati dalla Fondazione Pino
Pascali, partner tecnico del progetto europeo.
Sono “Odissea Dandy”di Giuseppe Tandoi, “Contro natura” di Alessandro Piva e “Le
pareti di vetro” del regista bitontino Vito Palmieri, i tre film che saranno sui nostri schermi dalle ore 19.45 in poi.
Il 2 maggio toccherà al
nostro concittadino Vito Palmieri che, con “Le pareti di vetro”, ha raccontato
la storia dell’artista barese Claudia Giannuli e delle sue sculture disperate e
(melo)drammatiche.
Alcune si gettano nel
vuoto, altre cercano di liberarsi da campane che dovevano proteggerle e invece
le hanno rinchiuse.
Claudia cerca di immaginare
le storie racchiuse tra le pareti domestiche, là dove tutto dovrebbe essere
tranquillo e invece spesso è ossessione e violenza. Questa volta però è
l’intimità di Claudia Giannuli ad essere spiata dallo spettatore. Lorenzo Madaro, giovane critico e
giornalista di Repubblica, propone a Claudia di esporre alcune sue opere all’interno
della mostra collettiva Desiderata, da lui curata e allestita nel nuovo spazio A100 Gallery di Galatina. È l’occasione
per osservare Claudia al lavoro e accompagnare le sue opere – anche attraverso
la Puglia – dall’ideazione fino al momento dell’esposizione.
«È la prima volta che ho lavorato ad una regia tutta
mia in Puglia – commenta Vito Palmieri -: è
stato un piacere avere come punto d’incontro al mattino il bar in piazza a
Bitonto e poi spostarsi a Bari per girare».
«Girare un documentario non è affatto facile –
aggiunge il regista -, bisogna raccontare la verità con un pizzico di
finzione. Scopri, mentre giri, che ti trovi dinanzi persone vere che si raccontano
e per questo hai una grande responsabilità».
Le opere dell’artista Giannuli sono presentate nella
quotidianità della sua casa: dopo aver frequentato il liceo artistico «avevo
il terrore di sperimentare senza le basi giuste, così entro in crisi e per cinque
anni non faccio quasi nulla – racconta nel documentario Claudia -. Alla
fine ho scoperto la mia “poetica” nella materia più vera: l’argilla».
Claudia Giannulli inserisce le sue piccole sculture
nelle campane che, nei piccoli paesi del Sud, proteggevano il Santo Patrono –
ma spesso anche un ex voto-per proteggerli in una dimensione atemporale.
«Le location sono state tutte a Bari in un lungo
percorso nei quartieri da Stanic a Libertà, passando per Poggio Franco fino
alla bellezza del lungomare – spiega Palmieri
-. Vivere a Bari ti da molti spunti: dal mare ai quartieri ricchi che
si oppongono ai più poveri, è certamente una città dalle molte anime».