“Lama
preistorica”
funziona così: da Natale lo spettatore che si recherà al museo archeologico “De
Palo-Ungaro” – pagando un piccolo biglietto d’ingresso – sarà
proiettato in una sorta di virtual box (c’è la camera più statica e
quella più dinamica, un vero e proprio totem multimediale
di ultima generazione) e quindi nell’epoca dei dinosauri e della
civiltà rupestre, con ampi e precisi riferimenti storici, anche
sulla storia della nostra città.
Si
troverà, quindi, in una sorta di realtà virtuale e macchina del tempo rigorosamente
interattiva e multimediale, nella quale il visitatore potrà
interagire con tutto ciò che vede attorno, anche attraverso i
quadri, e ripiombare in un lontano passato riportato alla luce da importanti ritrovamenti nelle lame. Tutto indossando un
semplice casco e dei piccoli sensori.
Ma
cosa è “Lama
preistorica”?
È uno dei quattro progetti (gli altri tre sono “Biblioteche
da…mare”, “Ipervisioni”, “Spazi della memoria”) che
appartiene alla fase due del Sac “Nord
barese Ofantino”,
di cui Bitonto è capofila.
Dopo
la prima fase e aver strappato i primi finanziamenti regionali dando
nuova vita e linfa alla Biblioteca comunale, a novembre sono stati
intercettati altri 1,2 milioni di euro per dare avvio alla seconda
fase del Sistema ambientale e culturale. E che hanno finanziato,
appunto, i quattro nuovi progetti con 300mila euro cadauno.
Anche
quello della Lama, presentato ieri al Torrione dal sindaco Michele
Abbaticchio, dall’assessore al Marketing Rocco Mangini, dal
presidente del museo “De Palo-Ungaro” Nicola Pice e dai
rappresentanti della Thesis srl, la software house bitontina che si è
aggiudicata il bando di gara – in compagnia altri partners, come Edital 2000, Ulixes ed Eos Corporation– per la
gestione dell’applicativo.
“Lama
preistorica– ha sottolineato Mangini – è untentativo di ampliare offerta culturale ed educativa prendendo il
trend dell’età dei dinosauri. Vogliamo sfruttare la lama e
l’episodio dell’attraversamento dei dinosauri e creare una realtà
virtuale che ha come protagonisti i dinosauri.
Il
progetto prevede anche un Parco avventura nella pineta san Francesco
di Bari, ma noi ci distinguiamo per la presenza di chiari e precisi
riferimenti storici”.
Il
sindaco, invece, ha annunciato una novità: ben presto si metterà
fine all’epoca dell’ingresso gratuito nei contenitori culturali
cittadini, perché chi vuole visitarli dovrà pagare un piccolo
biglietto.
Una
buona nuova è stata anticipata anche da Mohamed Abdealloui, di Eos
Corporation, che sta lavorando a un’app che metterà in rete le
attività commerciali con i contenitori culturali. Un sicuro
vantaggio e importante vademecum per i turisti.