E, così, l’asfalto continuerà a nascondere la Storia.
Anche questo è un segno inequivocabile dei tempi checorrono (e sarebbe meglio scrivere “arrancano”).Il grigio ad oscurare la luce.
Forse, non meritiamo di più.
Non è servito a nulla ritrovare le tracce dei secoli andati– un’emozione unica, irripetibile appunto – sotto forma di acciottolato tipico di una stra-da romana.
Niente da fare.
Motivazioni, certamente tutte valide e incontestabili –la sicurezza su tutte –, hanno fatto sì che venisse ripristinato lo status quo ante.
Ma, poi, “ante” di che?
Perché, se proprio dobbiamo andare indietro nel tempo, non ci sarebbe scampo per il torvo bitume.
Dunque. È bene che se ne serbi memoria almeno in un umile articolo di giornale online.
Su via Traetta, proprio all’angolo iniziale, era emerso il volto inconfondibile di una via classico-medievale, probabilmente un tratto della Traiana, che si spegne nei pressi della chiesa del Crocifisso per poi ricomparire nella zona che ne porta il nome ed innestarsi nella Appia.
Ma poteva anche essere un’altra, per carità, fatto sta che non lo sapremo mai.
E a Porta Robustina quattro rozze pietre bianche hanno tappato lo scavo che aveva riportato in vita i segni di antica mura medievali, proprio nei pressi di uno degli ingressi della città.
Nisba anche qui, le ragioni inattaccabili di cui sopra hanno annichilito la gioia della scoperta.
Non aggiungiamo altro.
Affidiamo ai posteri questo misero scritto affinché possano giudicare…