Con la suggestiva ed emozionante cerimonia di risalita delle sacre
immagini dei SS. Medici sul loro trono
centrale, che si terrà domenica 13 novembre 2016 alle ore 20:00 nella
Basilica Pontificia dei SS. Medici, si chiuderanno
ufficialmente i riti devozionali medicei, iniziati con l’apertura ufficiale dalla
solenne novena, per celebrare la festa liturgica del 26 settembre, poi giungere
alla solenne processione nella terza domenica di ottobre e per finire
all’ottava dei SS. Medici.
Le statue vengono fatte risalire e riposizionate
nella teca sul loro trono dell’altare maggiore, alla cerimonia liturgica parteciperanno
molti pellegrini e fedeli provenienti dai paesi
limitrofi inneggiando il canto dialettale popolare dei SS. Medici: “Evvivè i sandi còsmè e dàmianè, bèato quel
tesoro che àvete in màno”.
La grande attenzione che i fedeli e i pellegrini
mostrano a questo momento tradizionale ha indotto mons. Francesco Cacucci arcivescovo di Bari-Bitonto a vivere nella
pienezza questa sobria cerimonia, per rendere nella tradizione cristiana un
doveroso omaggio ai SS. Medici. Al termine della solenne processione sul
sagrato della Basilica l’arcivescovo nella Messa durante l’omelia ha affermato:“Cosa significa tradizione? – Significa
trasmissione della fede, una fede ricevuta dai nostri genitori: ciò che è stato
tramandato è l’insegnamento di Gesù, è la parola di Dio che diventa carne viva sia
per noi fedeli e sia per i nostri compatroni i Santi Medici”.
Il rettore don Vito Piccinonna ha confermato la
tradizionale cerimonia: “Questo non è un rito magico, per aumentare
una semplice devozione, ma ci ricorda che i SS. Medici hanno davvero donato la
vita per il vangelo, e anche noi fedeli siamo invitati a farlo nella nostra
vita ogni giorno, con la nostra fede”.
Il rettore con i vicari
parrocchiali don Antonio Stizzi edon Francesco Spierto ha indetto in concomitanza con la cerimonia di risalita delle statue dei SS.
Medici anche “la giornata del pellegrino”. Infatti i pellegrini potranno
omaggiare i venerabili SS. Medici durante la celebrazione eucaristica con
preghiere, inni di lode, offerte e con i dovuti ringraziamenti per le grazie
ricevute dai SS. Medici, che sono i portatori per eccellenza della salute
fisica e spirituale, in riferimento al precetto evangelico mediceo: “Guarite
gli infermi, sanate i lebbrosi. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente
date” (Mt 10,8).
Nella giornata del pellegrino don Vito Piccinonna (dopo il restauro murale)
ha fatto allestire nei nuovi pannelli scenografici situati nel vano attiguo
dalla sacrestia all’Aula Magna gli ex voto dei SS. Medici, si tratta di una
vera galleria di miracoli che testimoniano la pietà popolare come segno di una
fede pura e spontanea.
I fedeli e i pellegrini nel vedere gli ex voto rimarranno stupiti, perché sono un vero e proprio campionario
votivo di natura storico, antropologico e iconografico presente in Puglia e nell’Italia
meridionale.
Una nota
storica riportata dal prof. Giuseppe
Cannito così
come risulta dai Registri degli Atti della Curia Vescovile di Bitonto, attesta che la tradizionale
cerimonia di risalita delle statue dei SS. Medici ha una sua “vita propria”,
partendo dal lontano 14 ottobre 1963 per opera del primo rettore mons. Domenico Vacca, essa veniva fatta
subito dopo il ritiro della solenne processione dinanzi al vescovo mons. Aurelio Marena della vecchia diocesi
di Ruvo-Bitontoalla presenza delle
autorità civili e militari. Il secondo rettore don Antonio Mattia confermò la tradizionale cerimonia alla presenza
dell’arcivescovo mons. Mariano Magrassi della
nuova arcidiocesi di Bari-Bitonto. Il terzo rettore mons. Francesco Savino oggi vescovo della diocesi di Cassano allo
Ionio pur restando fedele alla tradizione bitontina medicea, nella festa
esterna dei SS. Medici del 16 ottobre 2008 (dopo ben 45anni) introdusse una
variazione fissando la cerimonia della risalita delle statue dei SS. Medici nella
seconda domenica di novembre; la motivazione scaturiva con l’inizio della
solennità liturgica di Ognissanti (1 novembre) a seguire con la festa di San
Trifone (10 novembre), così da chiudere ufficialmente la stagione dei
pellegrinaggi dai paesi limitrofi, e il culto reso ai venerabili SS. Medici si
riduceva principalmente e fondamentalmente ai bitontini.