I nostri cosiddetti “politici” non conoscono Malala, Premio
Nobel per la pace a 17 anni.
Sorrisi idioti, dribbling patetici, voli
pindarici, feroce mal di testa improvviso. Anche due pugliesi, fra gli
interrogati dalla bravissima inviata delle “Iene”. Tutti da zero assoluto.
Mi è
venuto il magone, anche perché avevo assistito felicemente alla laurea
brillante del secondo dei miei figli, che magari, domani o fra un anno, due
anni, non troverà lavoro.
Assurdo essere rappresentati da gente simile. Che dovrebbe
gestire le sorti di un’Italia balbettante. Che dovrebbe assicurare un futuro
migliore alle nuove generazioni. Noi, cittadini che votiamo, piuttosto che
scegliere fra Destra, Sinistra, Centro, dovremmo innanzitutto badare al livello
culturale dei candidati: l’ignoranza è il peggiore dei mali.
Il Parlamento o la Regione non può essere il refugium
peccatorum (è lingua latina!) per chi non ha arte né parte.
La pakistana Malala Yousafzai (signori di cui sopra,
quest’ultimo è il cognome di Malala) ha rivelato di aver detto al presidente
Barack Obama che «avrebbe potuto cambiare il mondo se solo avesse mandato libri
invece di armi ai paesi poveri».
Giusto. Trasferendo il messaggio-verità di Malala al popolo
sovrano italiano, vien fuori che noi, piuttosto che dare il voto a donne e
uomini siffatti, avremmo dovuto fare una petizione per assicurare loro almeno
tre anni di scuola serale.
L’inviata delle “Iene” non ha scoperto di certo la luna.
L’ignoranza galoppa da anni. Mi è toccato un paio di volte, “incassare” la
preghiera di politici ai quali un giornale mi aveva incaricato di porgere
domande normali su argomenti normali. Bene. I due mi… risposero: «Non ho tempo…
non so… scriva lei le risposte… mi fido».
Sotto minaccia di lupara, potrei fare nomi e cognomi.
Da Malala passo a Matera, capitale europea della cultura
2019. Sono innamorato di questa città unica, bella, incredibile, e ho letto con
avidità gli articoli apparsi sui giornali e sul web. Commenti seri e
competenti. Comunque, non ho capito la fretta di amministratori e politici (ci
risiamo) nel prenotare collaborazioni con la “fortunata prescelta”. Ma finora,
quando non si prevedevano euro in arrivo, gli esponenti pugliesi e potentini
dov’erano? Non avevano modi e possibilità, di studiare, esempio, pacchetti
turistici con il Materano?
Niente. La macchina si muove sono in determinate occasioni.
Matera farà bene a valutare, a coordinare, nel segno del
sano gioco di squadra. Ma tenga sempre presente ciò che diceva il grande
pittore Luigi Guerricchio: «I Sassi possono essere capiti solo dai contadini
che hanno provato la miseria della miseria e hanno buttato il sangue con il
lavoro. Via i profanatori».
L’articolo è stato pubblicato sul quotidiano EPolis del 24 Ottobre 2014.