«La
Regione Puglia sta vessando senza motivo tutti coloro che posseggono
auto d’epoca, costringendoli a pagare bolli altissimi».
Luigi
De Gennaro inizia a
raccontare una storia dai tanti punti interrogativi. Anche lui, come tanti altri, è un
possessore e un innamorato di auto d’epoca, possedendone ben due. E
per le quali, fino al 31 dicembre, come accadeva in tutto lo Stivale,
la Puglia prevedeva un pagamento “agevolato” del bollo, che
oscillava dai 20 ai 30 euro.
Dal
principio del 2015, però, non è più così, perché da via Capruzzi
hanno cancellato con un colpo di spugna questo beneficio, adeguandosi
sì alla legge di stabilità, ma “dimenticandosi” di cancellare
la legge regionale. Il signor Luigi e con lui altri appassionati
delle auto epoca incalliti, ora sono sul piede di guerra.
La
vicenda – seppur indirettamente – inizia nel 2000, quando il
governo, con la legge 342, sancisce che «sono esentati dal
pagamento delle tasse automobilistiche (di proprietà) tutti gli
autoveicoli e i motoveicoli d’epoca,
esclusi quelli adibiti a uso professionale, a decorrere dal periodo
di imposta in cui si compie il trentesimo anno dalla loro
costruzione».
Nel
2003 la Regione Puglia rafforza questo concetto con la legge n°25
(“Disposizioni di carattere tributario”), che all’articolo 5
stabilisce che «gli
autoveicoli e motoveicoli a uso privato destinati esclusivamente al
trasporto di persone, a decorrere dall’anno in cui si compie il
trentesimo anno dalla loro costruzione, sono assoggettati
esclusivamente alla tassa automobilistica regionale, qualora posti in
circolazione su area pubblica, secondo le seguenti misure fisse
annuali: autoveicoli euro 30, motoveicoli euro 20».
Tutto
bene, allora? Non proprio, perché «il
5 gennaio sono andato alla delegazione Aci di Bari – afferma
De Gennaro – per
pagare i miei 30 euro di bollo ad auto, e invece mi hanno chiesto
oltre 2mila euro».
Duemila
euro? Già, duemila euro. Il motivo è presto detto: la Regione
Puglia ha adottato le modifiche imposte dalla legge di stabilità,
che in pratica cancella i privilegi per le auto d’epoca.
«Fino
a prova contraria, però, – protesta
Di Gennaro – la
legge regionale non è stata né modificata né abrogata e perciò va
applicato quello che prevede. La Puglia, inoltre, è l’unica, tra le
Regioni che si sono date una disciplina su questa materia, ad aver
preso alla lettera le modifiche volute dal governo. La Lombardia e
l’Emilia Romagna non hanno cambiato nulla, e la Basilicata, proprio
per evitare questo salasso, si è data una legge ad hoc».
E
negli uffici regionali, a quanto pare, sono convinti di aver fatto la
cosa giusta, «perché,
interfacciandomi con Angelo Disanto, funzionario del settore Finanze
e tributi propri, ho avuto la conferma che il bollo si paga per
intero», scandisce
quasi rassegnato De Gennaro. Che, arrabbiato, ha deciso di recarsi in
procura per lasciare il suo esposto e denunciare quanto accaduto il 5
gennaio, il dì della fatal scoperta.
«Questa
decisione – prosegue
De Gennaro – rappresenta
un salasso per tutti i possessori di auto e moto storiche della
Regione (circa
100mila,ndr)che dovrebbero pagare cifre davvero molto esose».
In
attesa che la giustizia faccia il suo corso, l’appassionato bitontino
racconta che il popolo amante delle auto e moto d’epoca, starebbe
pensando già ad altre due soluzioni. «Vorremmo
organizzare una manifestazione sotto la sede della Regione oppure
quella dell’Aci – anticipa
– e
stiamo pensando di creare anche un movimento politico che faccia
confluire i vessati».