Cosa hanno in comune Walter Chiari, Jerry Scotti, Giorgio Strehler, Sandra Milo, Ottavia Piccolo, oltre all’essere personaggi famosi, protagonisti del mondo dello spettacolo?
Hanno in comune altre due cose: l’essere stati attivi in politica e l’essere stati vicini al Partito Socialista Italiano durante gli anni ’80 e gli inizi dei ’90.
Il conduttore milanese Jerry Scotti fu anche deputato dall’87 al ’92, mentre il regista teatrale Giorgio Strehler fu parlamentare europeo, subentrando, nell’83, a Craxi, che era stato nominato presidente del Consiglio dei Ministri. Walter Chiari fu molto vicino al Psi di Craxi e lo sostenne durante la campagna elettorale per le politiche dell’83. Come testimonia il suo nome sulla locandina, pubblicata sulla Gazzetta del Mezzogiorno, dell’apertura della campagna elettorale che si tenne, a Bitonto, mercoledì 1° giugno nell’allora Sala Ariston. I relatori citati sono i candidati alla Camera dei Deputati Rino Formica, Claudio Lenoci, Francesco Colavecchio, Giovanni Palumbo e Gaetano Scamarcio, quest’ultimo amico dell’attore e conduttore, come raccontano diversi esponenti del Psi bitontino dell’epoca.
Vicina al Psi (in modo diverso) fu anche Sandra Milo, che, insieme ad Ania Pieroni, ispirò l’espressione “circo di nani e ballerine”, coniata da Rino Formica, esponente di spicco dello stesso partito socialista, che etichettò, con toni spregiativi, la politica spettacolo avviata dal segretario Bettino Craxi al fine di incrementare i consensi, dopo aver svuotato di poteri decisionali l’assemblea nazionale del partito e aver arruolato diversi personaggi noti.
Erano gli anni ’80, gli anni in cui la credibilità dei partiti, seguendo un percorso già intrapreso nel decennio precedente, cadeva sempre più in basso. Erano gli anni in cui la partecipazione alle urne aveva iniziato a precipitare e l’astensionismo aveva già iniziato la sua tendenza, ancora oggi in corso, a crescere. Ed erano anche gli anni del Psi dominato da Craxi che, grazie ai suoi rapporti con Berlusconi e il suo appena nato impero mediatico, si servì di tanti volti noti dello spettacolo, del giornalismo, della televisione.
Quella dei candidati “vip” divenne una tendenza per recuperare quei consensi che, a causa della crescente crisi dei partiti politici e di una partecipazione sempre minore, stavano diminuendo. Furono chiamati a dar lustro ai partiti politici nomi noti, nel pieno della loro visibilità. Fu il Psi a dare avvio a questa tendenza, a cui poi, si adeguarono anche gli altri partiti. Il Pci arruolò, tra i propri ranghi il regista cinematografico Ettore Scola, il regista teatrale Luigi Squarzina e il cantante Gino Paoli, mentre Enzo Tortora entrò nelle fila dei Radicali, anche se più per la sua esperienza di innocente finito in prigione che per la sua popolarità. Fu presidente del Partito Radicale ed europarlamentare, eletto nelle elezioni europee del 1984. Sempre tra i radicali fu eletta alla Camera dei Deputati, nell’87 Ilona Staller, la pornostar nota anche come Cicciolina, che, 5 anni più tardi, insieme a Moana Pozzi, tornerà a candidarsi, senza la stessa fortuna, con il Partito dell’Amore.
Gianni Rivera fu eletto deputato, nell’87 con la Democrazia Cristiana, in cui era entrato su proposta di Giovanni Goria e Bruno Tabacci. Renato Pozzetto provò, già nel ’79, a candidarsi per il Pri. Volto noto di Democrazia Proletaria, invece, fu, nell’87, Paolo Villaggio, mentre la sua celebre spalla, Gigi Reder, fu tra i testimonial del Psdi, in uno storico spot elettorale dell’87. Se ne possono nominare anche altri. E, proseguendo con gli anni, la lista si allunga, dato che la tendenza continua nei decenni successivi.
Fu il Psi ad inaugurare la stagione dei vip in politica, quando, nel ’79, in occasione della campagna per le elezioni politiche ed europee coinvolse numerosi artisti del mondo dello spettacolo. Candidò a Strasburgo Strehler e Ottavia Piccolo, mentre nella manifestazione a loro sostegno parteciparono Vittorio Gassmann, Gino Bramieri, Claudio Villa, Nanni Svampa, Adriano Celentano, Caterina Caselli. A Torino, Ornella Vanoni si esibì di fronte a Craxi e a Willy Brandt.
Non che prima dell’avvento degli anni ’80 non ci siano stati casi di personaggi celebri che si sono spesi direttamente in politica. Quella della politica che si serve di volti noti è certamente una storia antica. La politica, da sempre, va insieme a spettacolo e comunicazione.
Nel 1948, giusto per fare qualche esempio, a Gino Bartali fu proposta la candidatura al Senato. Proposta, però, rifiutata. Nel 1953, invece, Giulio Andreotti (numero 2 della lista Dc) si servì di Silvana Pampanini per conquistare consensi, mentre, nel 1962, il segretario socialista Pietro Nenni propose, senza successo, a Vittorio De Sica di candidarsi alle amministrative romane. Potremmo citare anche Teddy Reno, che, nel ’64, scese in campo per le elezioni comunali di Ariccia.
Ma, a parte qualche caso sporadico, non ci furono contaminazioni tra il mondo della politica e quello dello spettacolo o dello sport. Bisogna aspettare la fine degli anni ’70 e gli anni ’80 per avere una vera e propria stagione dei vip in politica.