Si chiama Street Art, ma si deve leggere cultura di strada. Cultura che si fa strada. Che vuole raccontare, e lo fa, la città, il territorio, la nostra identità attraverso gli spazi, i disegni, i graffiti, e tutto ciò che comprende questo mondo che può sembrare astratto ma che al tempo stesso è concreto e diretto.
Ebbene, la Regione Puglia ha deciso di chiamarli a raccolta con un bando ad hoc, che Bitonto non si vuole far sfuggire. Per l’occasione, allora, l’assessore al Marketing territoriale, Rocco Mangini (presente anche il delegato sindaco di Palombaio, Elisabetta Nuzzo, e una delegazione del Comune di Acquaviva, sindaco Davide Carlucci in primis), ha organizzato ieri una assemblea pubblica – una decina gli street artist presenti, qualcuno anche dall’hinterland – per illustrare le intenzioni che arrivano da lungomare Nazario Sauro e come farsi trovare pronti.
Cosa c’è in pentola, allora? Una prima, primissima misura. Un assegno di complessivi 150mila euro per premiare le opere più belle – una a Comune – di street art che contribuiranno a rigenerare e valorizzare in chiave culturale luoghi e beni della città, con particolare riferimento ad aree degradate e periferiche.
La priorità – si legge nel Bando – sarà data agli interventi realizzati da giovani artisti Under 40 e che la proposta sia, tra le altre cose, di una longevità conservativa e possa restituire alla fruizione collettiva il bene interessato.
Tre i temi di interesse: la pace, la solidarietà e l’accoglienza, il legame con i pugliesi emigrati.
Come comportarsi, quindi? Tante le idee, le proposte, i suggerimenti messi sul tavolo nero su bianco. E una necessità impellente, visto che c’è tempo per presentare la candidatura soltanto fino al 9 settembre. Quella di trovare lo spazio, gli spazi, adatti per fare bene quello che c’è da fare, e che chiedono dalla Regione.
La proposta – ma chiaramente, in attesa di aggiornamenti e di prossimi incontri – è solo tale, è di indirizzarsi verso un bene comunale della zona 167. Magari proprio al parco senatore Masciale, in stato di degrado più che avanzato e assai preoccupante, a due passi da “Villa Sylos”. Oppure al campetto da calcio di via Togliatti. O chissà, al mercato ortofrutticolo.
Bitonto vuole esserci, allora. E il primissimo passo, allora, è stato fatto.