Quando si fa politica per il “BENE COMUNE” è necessario guardare ai bisogni e alle esigenze dei cittadini della città che si amministra o che si vuole amministrare.
Attraversiamo da tempo una grave crisi economica che ha causato nella nostra città, nel solo comparto della zona industriale, la perdita di centinaia di posti di lavoro. Perdita che ha comportato il venire meno dell’unica fonte di reddito di tante famiglie, visto che la maggior parte di esse erano monoreddito. Oltre a questo aspetto preoccupante, le attività commerciali di Bitonto sono stritolate sia dalla crisi che dalla grande distribuzione.
Per rispondere a questa situazione occorre l’unità di tutto il Centro Sinistra con tutte le forze politico-sociali e associazionistiche per uno sforzo comune nell’interesse di Bitonto, al fine di favorire SVILUPPO ECONOMICO E LAVORO.
Unità sempre più necessaria visto anche il nuovo quadro istituzionale con la nascita della Città Metropolitana. Questa, piaccia o non piaccia, è una realtà con cui bisogna misurarsi e Bitonto ha accettato la sfida svolgendo un ruolo importante con il vice sindaco della stessa e con un altro esponente nella giunta metropolitana.
Ci piacerebbe, però, per la città, che le due figure si impegnassero per far emergere le necessità di Bitonto, evitando attacchi personali inutili per la città.
Per essere protagonisti in questo scenario bisogna rinsaldare il “SENSO DI COMUNITà” altrimenti si corre il rischio di essere marginali e di diventare una città dormitorio con il degrado sociale che ne consegue.
Nel quadro su accennato e nella difficoltà in cui versano le famiglie del nostro territorio, il senso di appartenenza ad una comunità si lacera sempre più e, come si è visto, si ha sempre una maggiore sfiducia, distacco e disillusione nei confronti delle istituzioni politiche col venir meno della partecipazione alla vita democratica e quindi alle elezioni. Le amministrazioni comunali, per ragioni di vicinanza territoriale, hanno il dovere, e spesso lo sono, di essere vicine ai cittadini.
Considerati tutti questi gravi problemi che riguardano la città di Bitonto e visto l’aumentare del senso di insicurezza, a chi giova fare le primarie? Cui prodest?
Le primarie sono un momento importante di partecipazione democratica alla vita della propria comunità, ma vista la situazione giovano in questo momento a noi cittadini? Agli interessi economico-lavorativi di Bitonto? Giovano alla necessità di Unità di cui i cittadini di Bitonto hanno bisogno per affrontare questa crisi economico-sociale e alla sfida “verso il futuro” che ci impone il far parte della Città Metropolitana?
Le primarie sono un ottimo strumento se nascono dal basso e da tutte le forze politico-sociali e associazionistiche del centro sinistra e della città, ma se proposte da un unico soggetto rischiano di diventare uno strumento di DIVISIONE E LACERAZIONE di cui non se ne sente proprio il bisogno. Verrebbero solo percepite, anche se così non fosse, dalla cittadinanza come l’ennesima lotta per il potere fra forze politiche allontanando ancora di più i cittadini dalla “cosa pubblica”.
C’è bisogno di Unità per rispondere ai bisogni immediati che la nostra comunità pone: LAVORO, SVILUPPO, SICUREZZA. Bisogna ridare a tutti un senso di appartenenza che ridia speranza e non “paura del futuro”, Unità E NON DIVISIONI, perché per rispondere ai bisogni di Bitonto solo uniti si può cercare di fare qualcosa, divisi sicuramente no! Chiediamo di superare gli inutili attacchi personali e di lavorare insieme per una idea condivisa di comunità bitontina. Detto ciò, più che di primarie c’è bisogno di unirsi/riunirsi intorno ad un tavolo e discutere insieme dei problemi reali dei cittadini. Fatelo per il bene di tutti!