“Siamo tutti
vittime di un peccato originale che ha falsato il percorso di unificazione
dell’Europa in maniera fraudolenta. L’Italia e tutti i cittadini europei hanno
il diritto di sapere chi è perché ciò accadesse. Avete permesso la creazione di
una moneta falsa. Quello che avete creato non è l’euro che volevano i padri
fondatori dell’Europa. Chi sta permettendo tutto questo sta tradendo la
costituzione”. E’ un duro intervento contro la moneta unica europea, quello
fatto da Francesco Cariello (M5s)alla Camera dei Deputati nella
seduta di ieri.
“Una volta esisteva la manovra
finanziaria, che permetteva una libertà di movimento perché presupponeva un
potere pieno – introduce Cariello – Il
concetto di stabilità, invece, rappresenta l’immobilismo che deriva
dall’osservanza di un obbligo o di un vincolo che, a sua volta, presuppone la
cessione di una parte della sovranità. E’ questa la sintesi di quanto, da
alcuni anni, accade in Italia e in altri pasi europei”.
“Esistono mezzi per uscire da questa
situazione stagnante” prosegue il deputato, definendo chi non si adopera e
ne ha la facoltà “un traditore del suo
Paese”, perché ”sta tradendo la
Costituzione, sta vendendo un futuro di miseria specciandolo per sogni di
crescita vigorosa, per un riconoscimento nei salotti internazionali, a cui
porterà in dote un Paese strangolato. Le bugie sull’euro stanno allontanando i
cittadini dalle istituzioni.
Quando vi giudicano voi li chiamate populisti. La verità è che avete il timore
di essere giudicati dai cittadini. Ecco perché dite che non possiamo uscire
dall’Europa, come se quest’ultima si identificasse con l’Euro. Si può rimanere
nell’Europa senza aderire alla moneta unica, come hanno fatto undici Paesi, che hanno mantenuto la
propria valuta e non rischiano alcun default”
“E’ il caso – dunque – che questo Parlamento assuma una posizione
netta e dia un mandato chiaro al governo.
Il patto di stabilità procura danni macroeconomici e blocca lo sviluppo dei
paesi che osservano i suoi obblighi. La disoccupazione è un effetto
indiretto, dovuto alla perdita di potere di manovra economica”.
Per il parlamentare concittadino la
soluzione deve partire dall’Italia, che “deve farsi promotrice di un tavolo di confronto con altri paesi nelle
stesse condizioni, prima ancora del semestre di presidenza (che comincerà a
giugno, ndr). In quel periodo deve, invece promuovere le soluzioni studiate e
concordate in quel tavolo. […] Rimanere nell’euro senza rivedere i regolamenti
significa strangolare le economie nazionali. A queste condizioni il Movimento
non ci sta. Sarebbe meglio ritornare
alle valute nazionali”.