Solo chi non ha mai messo piede in una scuola di oggi, come renzi, la giannini, faraone, avrebbe potuto ardire di delegare a produttori di carne da macello lazzarona la valutazione degli insegnanti.
Gli insegnanti, poveracci loro, non li compiango, non ho pietà di loro, non ho fatto in passato, non farò, oggi, con loro comunella.
Se hanno perso tutto il prestigio sociale, di cui godevano i loro insegnanti, magari, culturalmente, più scalcagnati di loro, devono recitare in cuor loro un lunghissimo, macerato “mea culpa, mea culpa”.
I più, papini e mammine a casa loro, hanno deciso nelle loro classi di interpretare il mammismo e il papinismo domestico.
Forse, perché sono stati, da pischelli, studenti, sessantottescamente o post, peggiori dei loro figli o dei loro scolari, hanno gareggiato a farseli amici, come erano amici tra loro i democattolici o sono amici tra loro i mafiosi, cioè complici dell’ immane disegno degli inquilini del potere, da quando gli edifici scolastici si sono aperti a masse di scansafatiche, di scolarizzare la masse, non potendo più escluderle dalla scolarizzazione, ma con opportuni machiavelli psudopedagogici di mantenerle, comunque, “sine” il “latinorum” del lisandriano renzo, che è il Possesso della Cultura Umanistica e Scientifica con la quale si possono soggiogare i “prossimi”, ma con la quale i “Prossimi” possono LiberarSi da qualsiasi catena o giogo. Si ché codesti spazzini di ogni possibilità di Crescita Umana dei loro figli e scolari si sono messi a tollerare, a giustificare qualsiasi atteggiamento di disimpegno dallo studio, qualsiasi atto di bullismo, accademicamente, da essi perpetrato nei loro confronti, della istituzione scolastica, di Chiunque Si Parasse contro la immedicabile albagia di codesti destinati al nulla o ai “cancelli”.
Interrogazioni, compiti in classe, scrutini, esami di quinta elementare, di terza media, di maturità? Solo noiosi, fastidiosi “pro forma” e poi, la carta, nemmeno spendibile per usi igienici, di una promozione, di un diploma, di una maturità. Nei confronti di codesti niente, mischiati a niente, col risultato di meno che niente, ha approfittato il renzi nell’imporre ai presidi di premiare solo un terzo degli insegnanti in servizio in ciascuna scuola, con un “bonus”, udite, udite, di 60 o 70 euro netti ogni tre anni, per 12 volte, che nei prossimi anni scolastici si adopereranno a stare a scuola da mane a sera, disattendendo, magari, la Preparazione delle Lezioni, tanto al “ragiunat” renzi (abbondano i “ragiunat”, ovunque, nell’italietta: a bitonto, anche; ne abbiamo alcuni a “ragiunatare”, perfino, “marketingando” a nome dell’amministrazione comunale!) importa quanta “buona scuola” si fa, non quale “Buona Scuola Si Fa”.
Allora, come, quando la Valutazione in solido per tutti coloro che operano nella scuola o la utilizzano?
Alla fine di ogni ciclo scolastico una Commissione Esterna ad ogni scuola con prove, seriamente, severissime esaminerà scolari o studenti in tutte le materie curricolari del ciclo in questione (quinta elementare, terza media, quinto anno della secondaria di secondo grado).
Da ciò che daranno, diranno, scriveranno gli scolari o gli studenti di una scuola, Si Evidenzierà l’Attitudine, la Perizia o meno del dirigente di essa nel Promuovere nei suoi insegnanti L’Amore, la Passione per la loro Augusta Missione ché, Citando Recalcati de “L’ora di lezione. Per una erotica dell’insegnamento”, Trasformino, per “transfert” freudiano, gli Allievi da Amanti del Maestro in Amanti del Sapere.
Inoltre, la Commissione avrà Premura di Indagare se nella Scuola, da Essa Valutata, gli Alunni siano stati Sollecitati dai loro Insegnanti a PrepararSI, Facendo Tesoro dei Contenuti delle Discipline Curriculari con le quali si sono Confrontati, ad essere, quando per Loro arriverà il Momento del Voto, Consapevoli, Critici, Autonomi Elettori Attivi e Passivi, cioè in grado di Aspirare ad una Carica Elettiva o in grado di Controllare, con cognizione di causa, l’Eletto ad Essa.
Per Gentile l’Educazione doveva essere Intesa come un Divenire dello Spirito Stesso, il quale Realizza così la propria Autonomia. Ecco, le Scuole Culle di Uomini Liberi che Oppongono Resistenza a tutte le forme, metodi, strumenti, mezzi di obnubilamento delle Coscienze, per Ricercare, autonomamente, la Verità delle o nelle Relazioni Interpersonali; per Ricercare la Via Maestra alla Prosperità della “Polis”. Ricerche nelle quali deve essere Contestualizzata la “Parola Bella” in Consonanza con l’Importanza di Esse e con la Speranza che siano Efficaci a una “Vita Nova” per tutti.
La Verità non può Essere che Bella, la Bellezza non può Essere che Vera e una Collettività è nei Fatti Democratica, se in Essa Vincono le Idee Migliori Espresse nel Modo Migliore.
Non renziane scuole aziende, autonome in competizione fra loro, ove non si è severi, rigorosi nel timore di perdere i clienti, ma Scuole dallo stato tutte, ugualmente, fornite di mezzi finanziari utili a non costringere i dirigenti di esse a recarsi da renzi con il cappello in mano a chiedere euro per la carta igienica.
Autonome, ché Educatori ed Educandi in Comunione tra Loro Ideino l’Avvenire dei Singoli e del Consorzio Scolastico, EsercitandoSi al Pensare. Infine, voglio Stupire i miei 25 Lettori Dimostrando, con una citazione di mussolini, che il democattolico renzi, pur atteggiandosi a ducetto, non ha la finezza retorica, oltre che culturale del predappiano.
Ovviamente, la frase tratta da un discorso di mussolini sulla “Riforma Gentile” ognuno può, potrà adattarla alla sua visione del mondo, ma è importante la Centralità, posta da mussolini, della Cultura e del Sapere perché chi non ha voce o le nazioni, come l’italia, da mussolini definita “proletaria”, che non avevano e non hanno voce nel consesso delle nazioni, Potenzi, Potenzino la sua, la loro Intelligenza. Anche Brecht Pronunziava i medesimi Appelli di Mussolini non per fascistizzare il mondo, ma perché i proletari di tutto il mondo, che non avevano, non hanno uno “status sociale “ dignitoso, potessero, possano averlo, ripetiamo, Coltivando il “Latinorum” dei loro oppressori.
”Non è più il tempo in cui si poteva essere impreparati, appunto perché siamo poveri ed ultimi arrivati, dobbiamo armare potentemente la nostra intelligenza. E’ quindi necessario che gli studenti studino sul serio se si vuol fare l’Italia nuova”. Ancora, ovviamente, non nuova l’italia, secondo i parametri ideologici di mussolini, tanto meno secondo quelli di renzi.
Facciamo Parlare i Grandi nell’Autentica, non renziana, “Buona Scuola”; Entriamo con i nostri Discepoli, Machiavelli Méntore, nelle antiche corti degli antichi Uomini e da loro, amorevolemente, ricevuti, Domandiamo della ragione delle loro azioni. E quelli per Umanità ci Risponderanno. E non correremo, mai più, il rischio di essere sudditi dei renzi di turno!