Cari miei affezionati 25 Lettori,
con infinita tristezza devo
Ammettere che ho perso, definitivamente, la Speranza di non morire in un regime
democristiano, comunque, accezione nei fatti, lungo il dipanarSi della Storia
nella seconda metà del 1900 fino ai giorni nostri, affatto, falsa in quanto la
”caldera”, in cui sono vissuto e, ancora, vivo, sociale, economica, politica,
culturale, non è stata, non è democratica e, tanto meno, cristiana, ”sed”
oligarchica e cattolica.
Ad agosto, precisamente, il 5 agosto, Compirò 77 anni
e, ognora, sarà un demo (??? Vedere quanto “Diximus antea”) cattolico ad accompagnare
il mio viatico verso il Foscoliano “Nulla Eterno”.
Infatti, l’e–grege sergio
mattarella è stato, coralmente (non so
quanto liberamente, consapevolmente) elevato da un nugolo di rappresentanti del
popolo (non so quanto, responsabilmente, popolo e non, invece, massa amorfa di
“animalia”, cioè, di esseri solo viventi, vegetanti) italiettini alla
“presidenza della repubblichetta italiettina”.
Se, ahimé, pavento che sullo
scranno di capo del governo italiettino ”manebit optime” per non poco tempo l’e–grege putto gigliato, matteo renzi, ex “boy scout” dell’”agesci”, demo (????
Vedere quanto “Diximus antea”) cattolico, poiché, tra acciacchi vari e gli anni
che, inesorabilmente, scorrono, non MI resta molto da Vivere, MI dovrò
rassegnare fino all’ultimo respiro ad essere “Vox Clamantis in deserto” oligarchico
e cattolico.
Cioè nel paese, nella gran parte dei suoi condòmini analfabeta,
ignorante (ieri ché i suoi affiliati non erano in possesso dei fondamentali di ogni Uomo e Cittadino
Colto: il Saper Leggere, Scrivere, Far di Conto; oggi, perché di essi, pur, in
possesso, tanto da arrivare alla greca di diplomi e di “orpelli accademici”,
sono, come dislettici: sanno leggere, scrivere, far di conto, ”sed” non
comprendono ciò che leggono, scrivono, la drammaticità negativa dei numeri, che
emergono dal vissuto sociale, sì che permettono che pochi comprendano, traendo
profitto dalla pigrizia intellettuale dei moltissimi di loro), nel quale nacqui
nel 1938.
Anno in cui il fantoccio di
una sparuta congrega di industriali, di latifondisti, di militari, ariani,
cattolici all’anagrafe o praticanti, di una casa regnante, per un motivo o per
l’altro da secoli in guerra, quasi come in un macabro gioco, con altre case
regnanti, da un balcone comunicò ad una folla, follemente, festante, che l’ora
delle supreme decisioni era arrivata, per cui la patria esigeva da quella folla
il dovere di gettare il sangue in giro per l’europa.
I cortigiani, che in
questi giorni non hanno avuto il pudore di aspettare, quanto meno, la “levitazione”
dell’e–grege mattarella ai fasti del
“quirinale”, si sono affrettati a ricordare agli immemori italiettini che egli
fu un “dc” con il valore aggiunto di essere stato moroteo, rubato agli studi
giuridici accademici dal potente segretario nazionale “dc”, il sannita ciriaco
de mita.
Ovviamente, l’e–grege mattarella non era stato scovato dal vertice
scudocrociato, ché cresciuto in una famiglia abitante il quartiere “zen” di
palermo.
Il di lui padre fu uno dei fondatori della democrazia (????) cristiana
(??????), vice segretario nazionale di essa, più volte sottosegretario e
ministro in molti gabinetti (di nome e di fatto) ministeriali dalla liberazione
italiettina dal nazifascismo fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso.
Parlerò più avanti delle infamanti accuse che furono da più parti rivolte al
mattarella padre e dei processi, a cui egli fu sottoposto, in cui, poi, fu
assolto, ché non erano provabili le accuse.
Mentre il padre del nostro capo del
governo, l’e–grege matteo renzi,
risulta indagato o, forse, rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta.
Insomma, la magistratura italiettina con i parenti delle nostre istituzionali
vette non è stata tenera nel passato e nel presente. E beh, la legge è uguale
per tutti, qualche volta, salvo, in
seguito, a decretare che certuni non possano non ritornare ad essere, con i
loro famigliari, famigli, clientele, dopo l’onta delle forche caudine dei
tribunali e dei processi, “todos caballeros”!
Allora, brevemente, diamo una
scorsa, a braccio, a qualche scandalo in cui sono stati coinvolti personaggi
demo(????) cristiani (????) di scarso peso etico, come quasi tutto il sistema
di potere politico da essi congegnato.
La seconda guerra mondiale aveva ridotto
l’italietta in macerie fisiche e morali. “Tamen”, nei primi anni del dopoguerra
c’era nella maggioranza degli italiani la Volontà di Costruire dal basso un
Paese Democratico, non solo nell’astrattezza formale del diritto.
Ma, se mille
e mille e mille italiani erano stati sepolti sotto le rovine di caseggiati
bombardati dalla flotta aerea alleata o
trucidati nei campi di battaglia, le chiusure egoistiche del periodo fascista,
pian piano, risorsero, seppellendo gli entusiasmi dei più avveduti tra gli
italiani nel cercare una via laica, democratica al progresso economico,
politico, culturale della nazione.
Il Bene comune da Perseguire fu subito
soffocato da lotte di partito, di correnti, interessi personali, clientelismi,
affarismi, machiavellismi per conservare “ad infinitum” ogni poltrona, scranno,
seggiola conquistati con espedienti illeciti, con scambi di favori con la criminalità
mafiosa.
Le prime delusioni arrivano già con le prime importanti riforme: la
riforma agraria del maggio 1950 si rivela davvero limitata, svuotata nella sua
valenza innovativa da emendamenti e compromessi. Non riesce a garantire agli
“affamati di terra” una dignitosa sopravvivenza, anzi offre la stura a una
turba di faccendieri di approfittare di una legge pasticciata, confusa.
Nell’agosto 1950 nasce la “cassa per il mezzogiorno” che nelle pie intenzioni
del legislatore aveva il compito di decidere facilitazioni creditizie volte ad
incentivare attività industriali nel meridione d’italia.
Speranza vana!
Essa,
“statim”, con speculazioni, interessi privati, attività inutili, non di rado di
stampo mafioso, servì solo a diffondere le metastasi del potere politico demo (????) cristiano
(????).
Scrive Paul Ginsborg nella sua “Storia d’ Italia dal dopoguerra ad
oggi”: ”…la Democrazia Cristiana aveva deluso nella sua capacità di realizzare
uno stato nel quale i cittadini si potessero identificare. Soprattutto nel Sud,
il partito era visto più come uno strumento da utilizzare che non come un
rappresentante di un insieme di valori cui credere… Il cittadino non si sentiva
vincolato a uno Stato che non riusciva a garantirgli funzionari onesti e
servizi pubblici decenti, maggiore giustizia e democrazia, una maggiore tutela
delle libertà civili”.
Si inaugura, e non poteva essere diversamente, una
stagione di scandali destinata a perpetuarsi fino ai nostri giorni. Per
esemplificare la struggente descrizione dell’italietta demo (????) cristiana
(????) del passato e della sua corrotta eredità, con un lungo volo di oltre
mezzo secolo. nel presente, scegliamo dal ricco “carnet” di scandali demo(???)
cattolici l’ ”affaire montesi” e il “caso dell’aeroporto di Fiuminino”.
L’11
aprile 1953 sulla spiaggia di tor vaianica, a sud di ostia, viene trovato il
corpo senza vita di una bella ragazza,wilma montesi, che ai suoi famigliari non dava notizie da due giorni prima. Un
mese dopo il ritrovamento del corpo di wilma, un cronista, tal silvano muto,
non “nomen omen”, ipotizzò che la ragazza non fosse morta sulla spiaggia, ma in
seguito ad una “overdose” di stupefacenti durante una festa “elegante” (secondo
i canoni di eleganza berlusconiani) nella tenuta di “capocotta”, presso castel
porziano, del marchese ugo montagna.
Alla festa sarebbe stato presente piero
piccioni, abituale accompagnatore della ragazza, figlio del notabile demo
(????) cristiano (????), ministro degli esteri, vice presidente del consiglio
dei ministri, aspirante alla segreteria della “dc”, in sostituzione di de
gasperi, attilio piccioni.
Ispirato o pressato dalle insinuazioni di giornali e
dalle vociferazioni, ad arte diffuse,
dagli avversari politici di piccioni – padre, acerrimo oppositore di fanfani, il
giudice raffaele sepe emise un mandato
di cattura nei confronti di piero piccioni e di ugo montagna nel 1957, poi,
assolti nel processo a loro carico.
In seguito al coinvolgimento del
figlio in una vicenda tanto scabrosa,
attilio piccioni si dimise dalla carica di ministro e pose fine alla sua
carriera politica.
Uso improprio della giustizia per distruggere il “cursus
honorum” di un politico o congiura ordita contro il politico dai suoi avversari politici?
Andreotti si preoccupò di smentire, e, a distanza di oltre mezzo secolo, stiamo
ancora a pendere dalla bocca del romano “belzebù”. Per Trattare lo scandalo
dell’aeroporto di Fiumicino, Passiamo la Parola a Montanelli che nel ’61 del
secolo scorso lo Descrisse così: ”Il caso dell’aeroporto di Fiumicino è molto
peggio di un furto, di una rapina a mano armata o di un’incursione di briganti…14
anni di lavori, per una spesa attorno agli 80 miliardi di lire: quasi 50
miliardi in più di quanto preventivato… Sull’onda dello scandalo si forma una
commissione d’inchiesta parlamentare. Socialisti e comunisti chiedono le
dimissioni dell’allora ministro della difesa, Andreotti, senza esito. La
commissione non prende provvedimenti… e nel 1963 la Procura di Roma archivia
tutto”.
IO Aggiungo che l’aeroporto di fiumicino fu costruito con materiali
infimi su un terreno paludoso, senza nemmeno lavori di drenaggio, sì che dopo
solo sei mesi dall’inaugurazione fu dichiarato inagibile.
La stampa
internazionale criticò molto la pista principale, ché pochi mesi dall’apertura
cominciò a sgretolarsi.
Nel presente stiamo peggio: le opere pubbliche crollano
dieci giorni dopo l’inaugurazione!
Com’è avvenuto in sicilia con il “viadotto
di palermo”.
Codesta è stata, è l’italietta dal risorgimento oligarchico – cattolico, cioè dal 1946 ai
giorni nostri. Da sabato 31 gennaio 2015 sergio mattarella ha sostituito re giorgio
napolitano alla “presidenza della repubblichetta italiettina”.
Una “persona
perbene”, si sono in coro affrettati ad orpellarlo i cortigiani, come se la
greca “perbene” non debba essere qualcosa di contestuale in un Uomo e in un
Cittadino, a maggior ragione in chi ha ricoperto e s’accinge a ricoprire
Incarichi Istituzionali di rilevante Responsabilità. Ma nell’italietta
oligarchico-cattolica essere, non “persona” (in latino “maschera”) “perbene”,
“sed” Uomo (che tutti i Valori Umani in Sé, da Sé Rappresenta), evidentemente,
è un “optional”, sicché i cortigiani di mattarella in questi giorni nel
presentarlo al pubblico giudizio hanno sentito il bisogno di ribadire il
“perbenismo” suo fino alla noia, quasi che egli sia sceso dal cielo in terra “a
miracol mostrare”, tal dantesca Beatrice, qualcosa rara nel politicume
italiettino e tra loro stessi. Intanto, è bene Dire che sergio mattarella fa
parte di una dinastia di “politici”, diciamo.
Il padre bernardo, come
sopra ho Esposto, fu fondatore della
“dc”, più volte ministro. Secondo lo
Storico, Giuseppe Casarrubia, bernardo mattarella era ritenuto vicino al boss
di alcamo, vincenzo rimi, in quegli anni al vertice di “cosa
nostra”.
Gaspare pisciotta, della banda “giuliano”, uno degli autori della
strage di ”Portella della Ginestra” accusò bernardo mattarella di essere
implicato nella strage in combutta con scelba.
La corte d’assise di Viterbo,
che s’occupò dei delitti della banda “giuliano”, concluse quel processo
dichiarando infondate le accuse di pisciotta rivolte a mattarella e a scelba.
Il sociologo Danilo Dolci fu querelato
dai mattarella e condannato a due anni di carcere per diffamazione per aver
egli nel 1965 con un “dossier” accusato bernardo mattarella di essere colluso
con la mafia.
Nel 1992 l’allora guardasigilli, claudio martelli, attaccò la
memoria di bernardo mattarella, asseverando che “secondo la Commissione
Antimafia e Pio La Torre, bernardo mattarella traghettò la mafia siciliana dal
fascismo, dalla monarchia, dal separatismo verso la dc”.
Martelli non fu
chiamato, giammai, in giudizio dai mattarella.
Il fratello piersanti,
presidente della regione siciliana fino al 1980, anno in cui fu ucciso dalla
mafia, ché poco gradito al “cerchio magico” di essa.
Il figlio di piersanti,
bernardo è, attualmente, consigliere della regione sicilia, indagato come la
maggior parte dei consiglieri regionali italiettini per rimborsi di spese
gonfiate o non dovuti.
Il neo presidente della repubblichetta italiettina, ad
onor del vero, avrebbe una piccola ombra (Fonte: “Il fatto quotidiano del 31 –
01 – 2015) “Per una busta contenente tre milioni di vecchie lire in buoni
benzina recapitatagli dall’imprenditore agrigentino Filippo Salomone, considerato
dalla magistratura siciliana l’erede di angelo Siino il ministro dei lavori
pubblici di Totò Riina. Sergio Mattarella si difese dalle accuse, sostenendo di
aver accettato quel regalo di ‘modesto valore’ e di aver distribuito i buoni
tra i suoi collaboratori. Il processo è andato avanti per un decennio e si è
concluso con l’assoluzione, ‘perché il fatto non sussiste’. Il fratello Antonio
finisce indagato negli anni ’90 a Venezia per riciclaggio di denaro sporco e
associazione mafiosa con Enrico Nicoletti, componente la banda della Magliana,
per una speculazione edilizia a cortina. L’inchiesta fu poi archiviata per
mancanza di prove”.
Il figlio di sergio mattarella, bernardo, della lobby di
sabino cassese, di cui fa anche parte giulio napolitano, con uno stipendio
annuo lordo di 125 mila euro, è capo dell’ufficio legislativo della ministra
madia, ex fidanzata di giulio napolitano.
”La solita parrocchietta
dell’establishment romano”, Esplode Marco Travaglio, sul “fatto quotidiano”
dello 01 – O2 – 2015.
Cari 25 miei Lettori, sarà nuovo oltre che di nome, di Fatto, anche, sergio mattarella?
I
cortigiani si sono affannati a profetizzare che egli se non notaio delle altrui
deliberazioni, sarà arbitro tra le opposte posizioni politiche. Comunque, non
sarà un presidente “interventista”, come molti suoi predecessori, tra i quali
napolitano.
IO ritengo che egli debba Esercitare in pieno i Poteri che la
Costituzione Affida al Presidente della Repubblica. Tanto per incominciare,
egli, dimenticando di essere stato, scandalosamente, sponsorizzato da renzi,
cioè dal presidente del consiglio dei ministri, che lo ha imposto agli zerbini del
suo partito, di “sel”, di “ncd” e alle sparse cianfrusaglie raccattate in
“montecitorio” e in “palazzo madama”, deve rigettare o non firmare la legge di
riforma del “Senato della Repubblica”, i cui compiti, per superare il
“bicameralismo perfetto”, potrebbero essere diversi da quelli attribuiti alla
“Camera dei deputati”, ma deve continuare ad essere composto, inderogabilmente,
dagli “Eletti” dal popolo. In aggiunta, deve buttare a mare l’”italicum”, la
legge elettorale che sposta sull’esecutivo, cioè sul suo capo, quindi su renzi,
poteri che appartengono al Presidente della Repubblica e al Parlamento.
E, se mattarella
si facesse dire da chi di dovere a quali e a quanti (nomi, cognomi, indirizzi)
giovò la strategia della tensione con le relative stragi e si facesse chiarire da
chi di dovere, ancora, i misteri del delitto “moro”, del capitombolo nel mare
di ustica dell’aereo “itavia, avremmo sul “Colle”, finalmente, un inquilino non
omissivo.
Non è, forse, questa, la vostra Speme, o miei 25 Lettori ?