Apprendiamo, non con felice soddisfazione, anche se non nutriamo alcuna forma di ostilità nei confronti degli idioti (ognora, utili a qualcuno o a qualcosa), “sed” con (dis)umana pena, che i sei “sbirri” (Invitiamo all’Attenzione: tre bianchi e tre neri. Tra i tre neri una femmina, non “Donna”, da “Domina”, Colei che Signoreggia i suoi atteggiamenti, azioni, sentimenti) di baltimora sono, dietro pagamento di una cauzione, ritornati, indifferenti, inconsapevoli, forse, di quanto hanno commesso, liberi di riabbracciare, piccoloborghesemente, i loro famigliari, mogli, marito, “bimbini”. Erano, infatti, i “seiucoli” stati arrestati e incriminati per la morte di Freddie Gray, l’Afroamericano, letalmente, massacrato (19 ferite alla spina dorsale) dopo che gli stessi l’avevano preso in mortale custodia. Non sarà che la mortalità dei custoditi da parte degli “sbirri” è globalizzata, ché la sorte del povero Freddie Gray CI Ricorda quella di Federico Aldovrandi, Fabrizio Cucchi, Riccardo Magherini ? I “seiucoli” per il momento sono liberi, pur se sospesi dal servizio, in attesa che il “grand jurì” (formato da 23 condòmini) decida se essi dovranno essere processati. Altri “grand jurì”, nei fatti miserabili (per questo abbiamo bollato come condòmini i non Cittadini che compongono codeste corti) per altri pregressi pestaggi o omicidi di prigionieri neri da parte degli “sbirri” hanno deciso che questi ultimi non dovessero essere processati. Perentorie, icastiche, che non danno adito a interpretazioni fuorvianti, le Parole accorate del Procuratore Mobsy: “Gray fu arrestato illegalmente, perché non aveva commesso alcun crimine”. Cari 25 miei Lettori, non deve sorprendervi che l’accusa più pesante, quella di omicidio di secondo grado, per la quale si rischia fino a 30 ani di carcere, gravi sull’agente nero caesar goodson e che tra i “seiucoli”, fiera, orgogliosa di fregiarsi della greca del carnefice, vi sia alicia white, non solo femmina, come prima abbiamo Asseverato, ma nera. Purtroppo, purtroppo, se una rappresentante del genere femminile, per millenni oppresso, qual è alicia, ad esempio, “d’antan” designato, da rapporti sociali ingiusti, irrazionali (ai quali, acriticamente, esso si rassegna), a non avere potere, sia nel microcosmo famigliare, sia nel macrocosmo sociale, riesce a fare il classico “salto della quaglia” e a passare tra gli oppressori maschi, di codesti, indefettibilmente, si rivela più “stronza”. Basta rimembrare margaret thatcher, la “lady di ferro”, primo ministro del regno unito dal 1979 al 1990, che aveva un unico credo “mettere in discussione l’indiscutibile”, cioè i diritti inalienabili della classe operaia, ad esempio: il “Diritto di Sciopero”. Per non parlare di angela merkel, che con l’arma della grande finanza, sta realizzando il sogno dei regnanti prussiani e di hitler: la supremazia politica, economica, militare, in futuro, della germania su tutto il continente europeo. Tra l’altro, alice white non ha proprio il “cognomen omen” (un nome o cognome, un destino), cioè il suo cognome non l’ha destinata ad essere tra gli hippies che nel 1970 sull’ Isola di White Organizzarono un Raduno di 600 mila “Figli dei Fiori”, provenienti da tutto il mondo, anche per rievocare i tetri avvenimenti di “altamont” dove gli helle’s angels (che avrebbero dovuto occuparsi della sicurezza) uccisero a coltellate un ragazzo di colore. Quanto abbiamo, sopra, Raccontato potrebbe accadere, anche se una minoranza di maschi neri, da secoli vessati, avesse, musilianamente, le qualità per integrarsi nelle “stanze dei bottoni” di una nazione. Le Speranze di nuove aurore svanirebbero subito dopo la digitazione dei “bottoni” da parte dei nuovi arrivati al potere! Quale il Senso di quanto abbiamo Riferito ? Pur nero, si può essere uomo carnefice , come caesar goodson, o presidente degli “states”, come obama, molto lieve, quasi “en passant”, fustigatore delle gratuite violenze dei suoi “sbirri” nei confronti di, spesso, innocenti ragazzi neri; convinto, accanito patrocinatore dei diritti umani, quando non sono rispettati oltre i confini del suo paese che è, egli tacito consenziente, il responsabile di tutte le inenarrabili sofferenze di milioni di uomini senza voce, senza parola nel mondo. Come i moti di protesta di fergusson in missouri contro le omicide brutalità “sbirrine” nei confronti dei ragazzi di colore, anche quelli di baltimora sono stati ripresi da tutte le televisioni degli “states” e del mondo. Ebbene, la Madre con le cosiddette “palle” di un manifestante, non più che un adolescente, avendo scoperto, guardando la diretta televisiva degli scontri tra gli “sbirri”e la massa “antisbirri” assassini, che il suo unico figlio era coinvolto nei tafferugli, raggiunse, di corsa, la piazza, ove erano localizzati, agìti i tafferugli, e prese a sonori ceffoni, calcioni il figlio, intento, vistosamente, pericolosamente, a lanciare pietre contro gli “sbirri”. Con virile determinazione questa Madre aveva capito che non poteva, non doveva permettere agli “sbirri” qualsiasi alibi di possibili crudeli sopraffazioni nei confronti di suo figlio ed era andata, con risolutezza, a tirarlo fuori dalla pericolosa mischia. Ciò che NOI Rimproveriamo alla madre di Federico Aldovrandi è l’aver consentito al Figlio, sedicenne, appena, in nome di un permissivismo pedagogico di sottoculturale matrice anglosassone, poi, sconfessato dagli stessi méntori, di bighellonare in balia, forse, di qualche droga fuori casa fino al mattino. E i genitori di Fabrizio Cucchi, di Riccardo Magherini possono avere la coscienza a posto di aver fatto tutto quanto fosse in loro potere perché i loro Figli non fossero colti come capri espiatori di tutte le frustrazioni di coloro che sono stati costretti, sono costretti a indossare cosi ingrate divise ? L’unico doveroso Impegno Rivoluzionario, che Compete ai giovani, è quello di Essere, assolutamente, Nuovi, Alternativi nella loro Visione del Mondo ai loro genitori, Usando tutti gli Strumenti Culturali a loro disposizione e, soprattutto, Sia per loro la Bellezza della Grande Arte, della Grande Letteratura, della Grande Musica (qualsiasi robaccia “pop”, “rock”, “rap” al macero!) lo Scrigno da Disserrare, finalmente, ove potrebbero Rinvenire le incontrovertibili Indicazioni per la loro e l’altrui Liberazione da tutto quanto di umano, troppo umano, è avvenuto in passato. Uomini, troppo uomini sono stati i rivoluzionari del passato; futuri uomini, troppo uomini, come i loro femminilizzati genitori, erano i “black bloc”, carne “sine cerebro”, vestita di nero, che ieri hanno devastato milano, grazie all’imperizia, all’ incompetenza, alla fellonia di chi coordinava gli interventi delle forze di contrasto ad essi. Se al posto dei 5 mila poliziotti, per le strade di milano avessero Operato una cinquantina di Madri con “le palle”, come la Madre di baltimora, oggi saremmo meno tristi e meno indignati e le madri dei “prima scassiamo a più non posso, poi, tutti in pizzeria”, arrestati per devastazione (ma noi arresteremmo per causata devastazione anche coloro che avevano il compito di impedirla) non sarebbero, per la loro “culpa in vigilando” i loro figli, in irrimediabili gramaglie. Sia benedetta la Corte Costituzionale, non per aver Statuito anche “pro domo nostra”, “sed” per aver, virtualmente, con le sue Deliberazioni Bacchettato, pesantemente, napolitano, monti, letta, il gigliato putto, matteo renzi! Infatti, la Corte Costituzionale ha Cancellato, ché incostituzionale, la norma 24, ingiustamente, punitiva nei confronti di 6 milioni di pensionati, del decreto legge 201/2011, nomato: “Salva Italia”, elaborato dal governo monti, approvato all’unanimità quasi da tutti i partiti presenti in parlamento, promulgato da napolitano, per fortuna non più presidente della repubblichetta italiettina. L’attuale (per fare una digressione dal nostro assunto, necessaria per puntualizzare in quale brace mattarelliana siamo finiti, dopo la napolitaniana padella) sussurra, quando sembra che parli, cose scontatissime (“Il lavoro è una priorità! E c’è bisogno che riveli ciò il siculo a milioni di italiettini che vivono la tragedia della disoccupazione sulla loro pelle ?), zittisce, invece, quando dovrebbe Inviare Messaggi di forte Impatto Costituzionale ai due rami del parlamento italiettinio permettendo al putto gigliato, fiducia, dopo fiducia, concessagli da parlamentari vili, timorosi di perdere il lauto “cadreghimo”, di arraffare con la nuova legge elettorale, l’ “Italicum”, tutto il futuro potere possibile nelle sue mani, fruendo, approfittando del formalismo legale delle democrazie liberali, non sostanziali, ma di diritto, come mussolini si ritrovò autocrate dittatore, grazie alla “Legge Acerbo”. Nella norma, di cui sopra, si bloccava per il 2012 e 2013 (è, ancora, bloccato!),”in considerazione della contingente situazione finanziaria”, la perequazione, ossia il meccanismo di adeguamento al costo della vita dei trattamenti pensionistici, superiori, tanto per intenderci, a 1400 euro mensili. Nella Sentenza 70, Depositata il 30 aprile 2015, di cui è stata Relatrice la Giudice Silvana Sciarpa, la Corte Costituzionale Proclama quanto di seguito: “L’interesse dei pensionati, in particolar modo i titolari di trattamenti previdenziali modesti, è teso alla conservazione del potere d’acquisto delle somme percepite, da cui deriva, in modo conseguente il diritto a una prestazione previdenziale adeguata. Tale diritto, costituzionalmente fondato, risulta ‘irragionevolmente’ (nostre le virgolette) sacrificato nel nome di esigenze finanziarie non illustrate in dettaglio”. Come tutti i democattolici, che per oltre 50 anni hanno giocato allo scarica barile delle loro personali responsabilità, l’ex ministra del lavoro, elsa fornero, s’è affrettata, come i bambini, a discolparsi: “No, no! Non sono stata io: sono stata accusata di molte cose, ma la norma 24 del decreto “Salva Italia” fu approvata da tutto il governo, ‘per fare risparmi in tempi brevi’ (nostre le virgolette)”. E c’era bisogno dei bocconiani professoroni per fare cassa in così volgari modalità spicce, sbrigative sulla nostra Esistenza precaria e su quella di 6 milioni di titolari italiettini di modeste pensioni, come la nostra ? Avessero NOI chiamato, avremmo, sempre per fare cassa, dato mandato a una schiera di ufficiali giudiziari di requisire tutti gli stabilimenti “fiat”, tutte le proprietà, tutte le partecipazioni azionarie degli attuali agnelli, per aver i loro avi tratto, sconsideratamente, profitto dalle commesse, a loro affidate dai governi italiettini nella prima e seconda guerra mondiale (volute, auspicate, incoraggiate dalla “lobby” dei padroni delle ferriere), in regime di monopolio, di produrre armi, veicoli e quant’altro servisse a mandare al macello migliaia e migliaia di giovani italiani meridionali, contadini, braccianti, sottoproletari. Per avere un’idea di come, di quanto, ingiustificatamente, abbia avuto inizio la scalata irresistibile al loro impero finanziario e industriale da parte degli agnelli, basti focalizzare i seguenti due dati, che in altri Scritti nostri abbiamo Pubblicato: Prima della I guerra mondiale la “fiat” possedeva un capitale, interamente, versato di 15 milioni di lire; dopo la prima guerra mondiale la medesima “fiat”aveva un capitale, interamente, versato di 200 milioni di lire! Per non parlare, dopo la fine della II guerra mondiale fino alla sua morte, dei continui, incessanti ricatti, perpetrati da gianni agnelli ai governi imbelli italiettini (democristiani, di centrosinistra, berlusconiani), affinché “aiutassero” la “fiat” in qualsiasi modo: o con denaro fresco a fondo perduto o con facilitazioni fiscali, o incentivi agli acquirenti della loro poco affidabile produzione industriale. Altrimenti, come soleva il boss minacciare, truculentemente, la festa sarebbe finita: per una caterva di operai irreversibili licenziamenti! Asini ai vertici delle nostre istituzioni, “sfornatori” (nonostante i loro “staff” siano colmi di esperti, di consulenti, profumatamente rifocillati, nelle più varie discipline) di legislazione, costituzionalmente, scorretta che la Corte costituzionale è costretta a bocciare, meritevoli di essere chiamati a rendere, penalmente e economicamente, conto dei madornali errori commessi ai danni di coloro che governano e amministrano, come, oggi, si chiede ai magistrati inetti, incapaci, fedifraghi. Ed ora, qualche Pensiero, educatamente, Critico Rivolto a don Ciccio Savino, consacrato, ieri, 2 maggio 2015, vescovo sul sagrato della basilica, di cui è stato rettore per 25 anni. Egregio don Ciccio, IO Ti conosco per averTi visto officiare il servizio funebre di alcuni miei Amici e celebrare il matrimonio nella cattedrale di bari del figlio di un mio ex amico. Ricordo che nell’omelia tua agli sposi, per irrobustire il tuo discorso, citasti il Titolo del Romanzo, a ME Caro, di Musil “L’uomo senza qualità”. Sì, senza la qualità, ad esempio, di sopportare quella manica di autorità, non autorevoli, locali, provinciali, regionali, alcune fasciate del “tricolore”, che Ti stavano di fronte durante la cerimonia della tua ordinazione. Gesù, nel corso delle sue Tornate Evangelizzanti, aveva gli Ultimi accanto a Sé; voi della gerarchia cattolica riservate i posti d’onore ai potenti, prepotenti, vicini e lontani. Non parliamo dei papi che, spesso, ricevono o vengono ricevuti dai peggiori criminali in commercio nel corso dei loro pontificati. MI viene in mente karol wojtyla, che sul balcone del palazzo presidenziale di pinochet, appariva “culo e camicia” con il truce tiranno. Tu, invece, non MI conosci, mentre tuo Padre MI conosceva, per essere stato Egli per tanti anni, fino al Limitare del suo Trapasso nel Foscoliano “Nulla Eterno” il mio, ognora, disponibile, pronto, capace Infermiere. Era un Uomo probo tuo Padre e, appropriatamente, hai definito, ieri, quello di tuo Padre il Magistero più importante per Te. Riservato, taciturno, nella sua barbieria ascoltava tutte le “cazzate” degli avventori in essa, ma non giudicava e non interferiva. Ho, sempre, Pensato che Chi ama il silenzio, come tuo Padre, Riesce a Captare, sia pure confusamente, grumi del Mistero della Vita e della Morte, di come, quando, perché la Vita sulla Terra e, certamente, su altre zolle dell’Universo; a Immaginare da Chi o da quale Evento Naturale il Primo Respiro di Essa. Una volta, tuo Padre MI informò che, ragazzino, era stato assistente di mio Padre, quando Egli, prima di dedicarSi al commercio dell’olio, aveva Lavorato come Tecnico nell’allora privata Società Elettrica. Ti devo, francamente, Confessare che non ho condiviso, assolutamente, l’arrogante, maestoso trionfalismo faraonico con cui hai concepito, organizzato, portato a termine la cerimonia della tua ordinazione episcopale. Non c’era niente di, spiritualmente, religioso, ma solo fastoso spettacolo con tanti inutili mitrati e migliaia di “persone” (maschere) che non Pregavano, ma curiosavano. Quante volte nel corso della liturgia è risuonata la Parola Evangelica:”Umiltà ? E, beh, egregio don Ciccio, Ti pare di aver inaugurato il tuo episcopato in “Umiltà”? Inoltre, la tua “performance” ha costretto la polizia urbana ha riorganizzare il già intasato traffico cittadino, impedendo, per un fatto, evento, assolutamente, privato, l’accesso ai distratti condòmini bitontini a non poche pubbliche strade. Tanto non è stato, se vogliamo, rispettoso della Costituzione che all’Art. 7, 1° Comma, Recita: “Lo Stato e la Chiesa Cattolica sono ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”. Quindi, lo Stato non può intralciare le attività della chiesa nelle sue sacre “location”, come la chiesa non può, a sua volta, approfittando dell’accidia, della pigrizia intellettuale, della vile inerzia delle pubbliche autorità italiettine, sia nazionali che locali, rendere insostenibile, agendo, non di rado, fuori dal suo “andito”, l’esistenza degli Italiani, non pochi, non credenti o professanti altre religioni ai quali, secondo l’Art. 3 della Costituzione, deve essere Garantita pari Dignità Sociale. Laici non sono solo coloro che non appartengono, istituzionalmente, a un clero, ma devono essere, anche, tutti i consacrati di una fede religiosa, se non pretendono per loro e per i loro confratelli (?) privilegi sottratti o negati o fatti negare ai consacrati di altre fedi religiose. Purtroppo, i “Patti Lateranensi”, stipulati dal cardinale gasparri e da mussolini, ancora in vigore, grazie al 2° Comma dell’Art. 7 della Costituzione, hanno ipostatizzato nei cattolici italiettini, consacrati e non, l’annosa incapacità di Essere Autonomi da comportamenti, richieste, interessi, egoisticamente, settari e di parte. Egregio don Ciccio, Tu, per Formazione Culturale, potresti Essere un Vescovo, autenticamente, Cristiano; allora, IspiraTi, profondamente, compiutamente, alla Laicità Prescritta dai Vangeli, che non giocano d’astuzia “more pharisaeiorum”, nel tuo responsabile, indubbiamente, appassionato Ministero di Guida, più che alla tradizione e all’ortodossia cattolica, alla Verità, che non ha aggettivazioni, all’Amore, che è Totale e Totalizzante Convivenza Solidale tra tutte le Creature del Creato, Francescanamente.