“A volte la gente è un tantino ingenerosa, poco attenta e dà per scontato che tutto ciò che si fa sia dovuto. Anzi, peggio. A volte non ci si rende conto che sono tanti, tantissimi, gli strumenti di partecipazione messi in campo tra forum, incontri, bandi, tutti volti a rendere più partecipi i cittadini”.
Parte da qui il lungo incontro che abbiamo con l’assessore al Governo Partecipato Rino Mangini che mette qualche punto sulle “i”, anche per rispondere a qualche commento ingeneroso arrivato dalle fila dei social.
“Abbiamo provato a far uscire dal buio tante realtà che prima non c’erano, le abbiamo “educate” a partecipare ai bandi come avviene in tante altre città e anche a livello sovracomunale, a dare delle scelte di indirizzo”.
L’esperienza dei comitati di quartiere si è conclusa, anche in maniera un po’ polemica: si ha voglia di riprovarci? “Sì, ma siamo in un momento di riflessione, soprattutto sulle criticità. Ci stiamo prendendo un po’ di tempo per migliorarlo e capire come usare al meglio questo importante organo di cittadinanza attiva, che non si riduce solo pensando di avere la bacchetta magica andando negli uffici comunali ad accampar pretese. Anche tenendo conto di queste situazioni stiamo pensando di trovare ‘formule’ adatte per mettere in campo attività concrete di volontariato sociale e altri interventi che permetterebbero ai comitati di poter agire più liberamente per la città”.
Quindi in che modo vorreste provare a mettere le idee assieme? “Vogliamo lanciare gli ‘Stati generali della partecipazione’ da realizzarsi entro aprile. Invitare personalità anche importanti e autorevoli a parlare di esperienze e buone prassi per ‘copiare’ positivamente quello che in altre città avviene con successo. E poi riattivare le consulte, l’osservatorio per la legalità e tutti i momenti di incontro anche per dare spunti alla redazione del Pug, Pums e del Piano Strategico per la Cultura, che abbiamo candidato ad un bando della Regione”.
Ma a volte fa tristezza vedere che in questi momenti di condivisione “de visu” si è sempre i soliti 10, gli altri aspettano inviti personali a casa? “Negli ultimi anni c’è stata una evoluzione delle modalità e dei tempi della partecipazione che, senza dubbio, va ridiscussa. Nessuno ha mollato. Io non ho mollato, però, come dici tu a volte potrebbe bastare un evento su Facebook, un articolo di giornale, per sentirsi intimamente coinvolti per il bene della città. Lamentarsi con una tastiera senza mettersi in gioco non serve a molto”.
Si avvicina la settimana Santa, idee? “Ci sarà un bel ‘matrimonio’ tra la Puglia e la Spagna con un mutuo scambio culturale tra Bitonto, Molfetta, Vico del Gargano, Lecce e Valladolid. Un modo positivo per portare all’estero le musiche dei nostri Carelli, Delle Cese, Larotella: la nostra tradizione bandistica che tanto CI appassiona”.
E per l’estate, che c’è in cantiere: ci saranno sempre gli ‘amici degli amici’, come dicono in giro? L’assessore sorride: “Entro due settimane sarà pubblicato il bando dei festival con dei parametri più qualificanti per migliorare l’offerta e cominciare a ragionare come sistema unitario e non più come singoli festival”.