“Se
la vita viene prima e la morte viene dopo, allora perché c’è tutto
questo male nella vita? Come è possibile, se la vita viene prima? E
il male allora, da dove viene? Viene prima ancora della vita? E la
vita allora da dove viene? Viene dal male o viene prima del male?”.
Il
manifesto dell’”Addio”, l’ultimo libro di Antonio Moresco,
sta proprio in questa profonda e lunga riflessione che il
protagonista, uno sbirro morto dagli occhi bianchi di nome D’Arco, si
pone più volte durante la sua incredibile avventura.
Tornare
nella città dei vivi e capire perché avviene una lunghissima strage
di vittime innocenti che a poco a poco stanno andando a popolare la
città dei morti. Il tutto accompagnato da un bambino, morto anche
lui, incapace di parlare.
Però
c’è un dettaglio non da poco. Il
mondo dei vivi e quello dei morti sono vicini, comunicanti, e si
assomigliano tanto: sono entrambi fittamente popolati, con città
piene di grattacieli e di quartieri in rapida espansione.
Il
romanzo, finalista al Premio Strega 2016, sarà presentato questa
sera, alle 18.30, nella Biblioteca comunale “Rogadeo”, in un evento
organizzato dalla libreria del Teatro.
Dialogherà
con l’autore Michele Cotugno Depalma, giornalista.
“L’Addio”
è soltanto l’ultima fatica letteraria di Antonio Moresco (Mantova,
1947), uno dei più importanti e affermati scrittori italiani che,
nella sua incredibile lista di libri, volumi e saggi pubblicati,
conta “Gli
esordi”,
“Canti
del caos”,
“Gli
increati”.