Le motivazioni sono presto dette. E sono, come anticipato, di carattere personale e professionale.
“Sono stata ammessa in una importante Scuola di specializzazione, a livello nazionale, che mi consentirà di proseguire un cammino, già intrapreso in sede universitaria, di formazione professionale come è specializzata in Restauro dei Beni architettonici e del Paesaggio. L’ammissione comporta un mio trasferimento a Roma, sede della Scuola, che purtroppo non mi consente parallelamente di proseguire il mio impegno civico in qualità di assessore comunale”.
La lettera arriva direttamente dall’ex assessore Federica Fiorio, che in prima persona spiega i perchè del suo passo indietro, avvenuto lunedì sera, lasciando così le deleghe alla Pianificazione urbanistica, Opere pubbliche strategiche, Bitonto 2020 dopo soli otto mesi di mandato.
Che ripassa in rassegna con grande orgoglio: “La fiducia riposta in me nell’affidamento dell’incarico è stato un indubbio motivo di orgoglio per una professionista come me alle porte del mondo del lavoro. Questi mesi di assessorato sono stati importanti per la mia formazione, sia di professionista che di cittadina, e soprattutto intensi di lavoro e di esperienze che hanno fatto crescere in me la voglia di impegnarmi sempre di più per la nostra splendida città. Una città che merita, proprio per la sua grande “ricchezza”, un impegno continuo e costante che io purtroppo non posso più garantire”. E impegno iniziato prima come un tirocinio formativo, poi componente attiva e militante del Gruppo SYM del nascente Urban Center Bitonto e proseguito, all’indomani delle elezioni amministrative, con la carica di assessore comunale.
E, quindi, i ringraziamenti d’obbligo. “Il sindaco Michele Abbaticchio per la fiducia dimostratami e per aver creduto che una giovane professionista come me potesse essere un valido esponente della squadra di governo di questo mandato. Accanto a lui il mio mentore nonché ex assessore comunale prima di me, Nicola Parisi, mio professore e ora collega, fondatore dell’Urban Center Bitonto che è stata la mia scuola di cittadinanza attiva nella quale ho vissuto l’importanza della partecipazione al fianco di tutti gli splendidi componenti del direttivo del Gruppo SYM, che doverosamente e con affetto ringrazio per la collaborazione. I miei colleghi della Giunta comunale, in cui ho ritrovato altrettanti validi professionisti e al tempo stesso “amici”.
Senza dimenticare il segretario generale, gli uffici e tutte le posizioni apicali.
“L’idea di lasciare l’incarico – afferma ai nostri taccuini – è subentrata nel momento in cui mi sono resa conto di non poter più proseguire l’impegno civico assunto con la carica assessorile. L’ammissione alla scuola di specializzazione mi porta a Roma per un periodo e quindi diventa incompatibile con l’incarico in amministrazione. Lascio in eredità lo stesso percorso virtuoso già tracciato che io ho proseguito e che spero non si arresti con la nuova figura”.
Le reazioni sui Social. Durissimi i 5 stelle. La notizia dell’addio della Fiorio ha fatto, ovviamente, il giro dei Social in pochissimo tempo. Le reazioni dell’opposizione, naturalmente, non si sono fatte attendere, sottolineando in modo particolare come le dimissioni fossero nell’aria già da tempo, e notorie da almeno un mese. Cataldo Ciminiello, esponente del Movimento 5 stelle, invece, ha estratto l’artiglieria pesante, sottolineando che dietro tutto questo ci sarebbe il Partito democratico, “diventato improvvisamente prima forza politica di maggioranza”. Ipotesi smentita dallo stesso Pd che nega qualsiasi coinvolgimento nelle dimissioni dell’assessore.
E adesso che succede? L’addio di Federica Fiorio rappresenta, da qualunque punto di vista la si guardi, una gatta da pelare per il sindaco Michele Abbaticchio, che improvvisamente ripiomba indietro di 5 anni.
Era il 2013, infatti, e l’allora vicesindaco, assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici Maria Gaetana Murgolo gettava la spugna dopo solo un anno di mandato, e il primo cittadino decise di tenersi per sé le deleghe fino al 2015, salvo poi (parzialmente) cederle a Nico Parisi fino a fine del primo mandato.
Adesso, cosa succederà? Le soluzioni percorribili sono tre. Da un lato che l’attuale inquilino di Palazzo Gentile si tenga per sé le deleghe della Fiorio, dall’altro la nomina – forse di difficile attuazione – di un assessore tecnico, esterno, e non legato alla coalizione di maggioranza, oppure completare la squadra di governo, magari con qualche rimpastino di assessorati – con chi, a luglio, è rimasto con il cerino in mano.