Installare i Defribillatori automatici esterni (Dae) in tutte le aree di circolazioni pubbliche della città e delle frazioni, anche attraverso la collaborazione con gli enti privati.
L’idea arriva da Palazzo Gentile, da dove qualche giorno fa è stato dato il via libera a un apposito atto di indirizzo proprio finalizzato a tale obiettivo, impegnando l’Ufficio tecnico e la polizia municipale per capire meglio e bene la collocazione del Dae.
Tutto nasce, in realtà, a fine agosto, quando il Comitato di quartiere n°3 (presidente Giuseppe Centrone) fa pervenire la richiesta di poter installare un Defribillatore automatico esterno, il primo in città, in piazza Canonico della Noce. La cerimonia – voluta anche da la Confraternita dell’Annunziata, l’associazione bitontina “Amici del cuore Giuseppe Albi”, la Croce Rossa Italiana, l’associazione “Anspi Bitonto”, la ludoteca “i Piccoli Giganti”, si sarebbe dovuta svolgere sabato scorso in occasione de “La Giornata del Fanciullo”, ma la pioggia ha annullato tutto (“la riprogrammeremo entro la fine della Bitonto Estate”, ha rassicurato su Facebook l’assessore al Marketing Territoriale Rocco Rino Mangini).
Il Defribillatore in questione non richiede allaccio alla rete di pubblica illuminazione, poiché dotato di pile che dovranno essere sostituite solo ogni cinque anni, sarà allocato a cura dei promotori previe intese con il Servizio Lavori Pubblici e il Comando di polizia municipale, e il suo utilizzo, ove fosse malauguratamente necessario, viene semplificato per la diffusa relativa formazione ed informazione, curata anche dalle associazioni benefiche.
Da piazza Canonico della noce, insomma, l’intenzione dell’esecutivo cittadino è quello di metterlo in più parti della città e delle frazioni, tenendo presente che da un lato la defibrillazione precoce rappresenta, in tali casi, il sistema più efficace per garantire una maggiore possibilità di sopravvivenza, dall’altro che per ogni minuto che passa, in attesa dei mezzi di soccorso, la possibilità di sopravvivenza si riduca del 10 per cento.
Senza dimenticare, neanche, il decreto del 18 marzo 2011, che stabilisce come “la diffusione graduale ma capillare dei defibrillatori semiautomatici esterni deve avvenire mediante una distribuzione strategica in modo tale da costituire una rete di defibrillatori in grado di favorire la defibrillazione entro quattro/cinque minuti dall’arresto cardiaco, se necessario prima dei mezzi di soccorso sanitari”.