I punti essenziali sono chiariti subito all’inizio. Un dialogo è stato improntato e iniziato, ma è ancora alla fase embrionale, e ci sono stati persino due incontri (“il primo con alcuni importanti esponenti della coalizione di maggioranza, un altro con il sindaco”, dicono da queste parti, da corso Vittorio Emanuele). L’apertura e la volontà ci sono tutte, ma devono esserci importanti variabili ed elementi, soprattutto programmatici. E, soprattutto, altri due aspetti: volontà e dialogo non significano necessariamente entrare in maggioranza. Adesso si continua a fare il ruolo di opposizione, assegnato dagli elettori meno di due anni fa.
Da “Iniziativa democratica” (Emanuele Sannicandro, Cosimo Bonasia e Michele Daucelli, ieri però assente per motivi di lavoro) hanno le idee chiare e convinte su quello che bisogna fare nell’immediato futuro della politica bitontina, soprattutto quella targata centrosinistra. Che, con tutto ciò che sta accadendo nell’ultimo mese, sta iniziando un percorso nuovo, guidato proprio dal primo cittadino. E proprio ad Abbaticchio e alla sua intervista rilasciata al nostro telematico qualche giorno fa, gli esponenti di opposizione rispondono a tono. Ma in modo colloquiale e con la massima disponibilità. Con i se e i ma, però.
Dialogo “riaperto”, allora? “Riaperto per quanto gli (primo cittadino, ndr) riguarda – spiega Bonasia – perché inizialmente aveva Iniziativa democratica in maggioranza prima del cambio di casacca di alcuni consiglieri, e quindi, essendo venuta meno, ha capito che ha perso una forza importante dal punto di vista della rappresentanza e rappresentatività non solo a livello locale, ma anche regionale con Alfonso Pisicchio, che in questi anni a Bitonto ha fatto arrivare finanziamenti importanti sul piano della pianificazione territoriale. Quindi è chiaro che Abbaticchio, senza questa forza politica, ha iniziato a fare un discorso di questo tipo, anche in ottica di continuità sovracomunale. Ma rientra anche nell’ottica del nostro impegno assunto, subito dopo le elezioni, di ragionare sui singoli provvedimenti e di dare il nostro contributo su quelli che andavano nell’interesse della collettività. Tanto è vero che è agli atti le tante delibere votate all’unanimità anche grazie al nostro operato. Noi abbiamo sempre dimostrato la nostra voglia di collaborazione per il bene della città, e se ne sta tenendo conto”.
Nessuna chiusura, allora, a un dialogo, ma ci sono alcune condizioni che non devono mancare. Non si tratta di persone, ma di programmi e di cose da fare. “Accogliamo con piacere questa apertura del sindaco – prosegue Bonasia – perché ci dà atto del buon lavoro svolto finora, ma a oggi siamo soltanto all’inizio di un percorso che ci deve vedere condividere delle tematiche che ci stanno a cuore, e quindi quelle sociali, della casa, attenzione all’ambiente e alla salvaguardia e gestione del territorio, che finora non sono stati i cavalli di battaglia di quest’amministrazione. Ma è chiaro anche che deve esserci una impostazione di fondo ben precisa, e quindi la condivisione con gli amici di percorso di quello che si vuole fare, perché non deve esistere l’individuo”.
“Questo passaggio del primo cittadino è importante – analizza Emanuele Sannicandro – ma è chiaro che ci sono delle forze di maggioranza che devono valutare come concretamente vada portato avanti e si debba sviluppare. Noi abbiamo definito un percorso di disponibilità a un dialogo che possa essere immediato, se ci sono le condizioni politiche, o rinviato a tempi più lunghi se queste non si realizzano. Ma questo dipende da un confronto che speriamo si concretizzi quanto prima. Un confronto programmatico, perché quello sulle idee è già iniziato”.
Tutto chiaro, ma un punto iniziale può essere la fuoriuscita dalla maggioranza di alcune liste civiche non proprio di sinistra? “Noi non possiamo porre condizioni, ma la cosa che vorremmo fosse chiara è che i percorsi politici condivisi devono essere lineari, coerenti e chiari, e atteggiamenti non del genere per noi sono incompatibili. Vogliamo che ci sia chiarezza su come si deve andare avanti. Ed è importante ricordare che, visto il momento storico che stiamo vivendo, è arrivato il momento di mettere da parte le semplici questioni personali e di convergere sui temi, altrimenti se ne esce sconfitti subito”.