L’immobile che ospita la scuola “san Carlo”? In parte potrebbe diventare sede universitaria. Di una telematica, per giunta.
La novità è contenuta in una delibera approvata a fine ottobre dall’esecutivo cittadino, e che ha come oggetto nuove determinazioni e utilizzi della struttura sita in via Modugno.
La storia del bene la conosciamo un po’ tutti. Nel 1988, una sua parte consistente – e cioè 15 aule – è stata concessa in locazione all’ex Provincia di Bari per essere destinata a nuova sede distaccata dell’Istituto tecnico commerciale Modugno, per la durata di sei anni, fino al giorno 31 ottobre 1994, e rinnovo, a scadenza, per lo stesso periodo di tempo.
Attualmente, però, nella struttura, nel frattempo utilizzata dalla Città metropolitana, ci sono soltanto le classi 4° e 5° dell’Istituto di istruzione secondaria superiore “VOLTA – DE GEMMIS” e, al piano interrato, i laboratori di chimica, ma il problema è che, allo stato attuale, versa in uno stato di quasi totale inutilizzo, e che è necessario assicurarne migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica, anche mettendolo a disposizione di soggetti terzi interessati.
L’idea di Palazzo Gentile, allora, è quella di dare nuova linfa e vita alla struttura, fermo restando l’attuale utilizzo e indirizzo, e tenendo presente che è volontà del governo cittadino porre in essere ogni azione utile e necessaria per la realizzazione di un progetto di sviluppo universitario.
Ed ecco, allora, la notizia forte. Parte dell’immobile di via Modugno potrebbe essere ceduta all’Università telematica “Pegaso”, che qualche tempo ha sondato la disponibilità del Comune nel cedere qualche locali “per fini istituzionali dell’Ateneo”, si legge nella delibera. Da corso Vittorio Emanuele è arrivata una risposta affermativa, la scelta è ricaduta sulla struttura in questione con tanto di messa a diposizione del piano rialzato.
Il via libera della giunta, però, è soltanto il primo passo. Si deve tenere presente, infatti, che al di là del lavoro degli uffici, dei tempi burocratici, dell’attivazione di una procedura di evidenza pubblica finalizzata a raccogliere eventuali ulteriori manifestazioni di interesse all’utilizzo dei locali per le medesime finalità, da Palazzo Gentile dovranno attivarsi per alcune “opere di riqualificazione e messa in sicurezza, nonché ad altre spese di gestione”.